Cosmogonia
Dottrine religiose
L’ultima delle religioni di massa, almeno una delle ultime, incredibilmente dichiara che è l’origine di una lunga catena di altre religioni che l’hanno preceduta e che tutte le altre l’hanno scimmiottata. I temi sono sempre gli stessi: l’immortalità, il giudizio universale, la resurrezione e il dualismo fra il bene e il male. Tutto ciò deriva dal culto di Mitra, dal pensiero Zoroastro, dai rituali orfici e dalla sapienza egizia. Tutto nato secoli prima di Cristo che predica le stesse cose ridondando lo stesso tema.
Come ha fatto il Cristianesimo a convincere miliardi di persone che loro sono l’origine vero, quando per logica hanno copiato tutto? Sono solo all’inizio della storia…..
Gli Egiziani
politeisti come tutti i popoli dell’antichità tranne gli ebrei, i cristiani, i musulmani, derivanti da uno stesso Dio e gli zoroastri, almeno per la prima era.
Religione molto complessa quella egiziana e caratterizzata da cambiamenti a seconda dei vari periodi storici. Addirittura un faraone ordinò che ci fosse un solo Dio e durante il suo dominio in Egitto ci fu il monoteismo. Adoravano le forze della natura, come il sole, il vento, l’acqua ma anche gli animali, (zoolatria) sia quelli utili che quelli pericolosi per l’uomo. Importante era che loro credevano in una vita dopo la morte. All’inizio pensavano che solo il faraone avesse questa possibilità, in seguito anche personaggi facoltosi e famosi e dopo, insomma tutti quanti.
In sostanza credevano che quando si moriva la forza vitale lasciava il corpo (KA). Come in vita doveva nutrirsi per sopravvivere, (lasciavano viveri e armi nel sepolcro) questo perchè riunendosi formava l’Akh. Una forma spirituale dove l’essenza stessa dell’uomo si poteva riunire da dove era stato generato. Ma prima di ricongiungersi doveva superare numerose prove (12) ecco perché il corpo doveva mantenersi il più a lungo possibile integro (mummificazione). La cosa più importante era, a mio parere, il giudizio finale che veniva stabilito tramite una bilancia. Infatti si pesava in un piatto il cuore del defunto (che conteneva ogni atto commesso in vita) e nell’altro piatto si poneva una piuma. Anabi, assistito da Horus e da Maat, erano gli addetti alla pesatura, mentre in capo del tribunale era Osiride. Se il cuore gravato da troppe colpe faceva pendere la bilancia da quella parte, il defunto veniva divorato dalla dea Ammit e moriva per sempre (davvero).
Inutile elencare i vari dei che furono adorati dagli egiziani, erano circa 700. Coloro che si ricordano sempre sono: Osiride, che fu ucciso per gelosia da suo fratello Seth e Iside, sorella di entrambi. La leggenda narra che Iside, si mise alla ricerca di Osiride, quando seppe della sua morte e trovatolo, malgrado fosse stato fatto a pezzi, riuscì a resuscitarlo in parte. Infatti non poté vivere nel nostro mondo, bensì in quello dei morti diventandone il Signore. Iside riuscì a concepire con Osiride un maschio, Horus, che in seguito dopo un’aspra lotta e la perdita di un occhio uccise lo zio Seth. Altra cosa importante era però la lotta continua tra il bene (Ra, Sole o ordine) e il male che era inteso come il Caos. Loro immaginavano che il Male fosse come un enorme serpente che si avvolgeva sulla terra di notte, quando Ra era assente mentre era intento a prepararsi per la nuova lotta. Non era sicuro che Ra vincesse sempre. Ci sarebbe da scrivere un’infinità di cose ma questo penso sia una sintesi importante della religione egizia.
L’orfismo
Nel VI A.C si affacciano nel mondo una serie di religioni tutte quasi contemporaneamente. Confucio e Lao-Tse in Cina, il Budda in India, Ezechiele (Yahweh) tra gli israeliti, Zarathustra nell’Iran, Pitagora tra gli Elleni e l’Orfismo in Grecia.
In un’epoca di violenze e tiranni inauditi, l’Orfismo è la soluzione che induce gli uomini a considerare che non si ha solo un corpo materiale, ma anche un’anima all’interno, che occorre coltivare e nutrire per portarla ad essere protagonista e non sottomessa.
La cosmogonia cioè la nascita del cosmo a spese del caos per volere degli dei è, a seconda dei vari studiosi, molto varia. Ci sono infatti pareri discordanti sulle traduzioni e sulle origini dei vari eventi. Zeus, innamoratosi di Semele, le si mostrò umano a tal punto da ingravidarla. Era, (la moglie) gelosa, fece in maniera che Zeus si facesse vedere com’era davvero e nel momento in cui apparse a Semele come un Dio, la incenerì inconsciamente con un fulmine. Mentre Semele moriva bruciata, Zeus riuscì a prelevarle il bambino e a cucirselo su una coscia per portarlo alla fine della gestazione. Così nacque Dionisio (figlio di Dio). Ma questo è il secondo Dionisio, infatti il primo viene sbranato dai Titani spinti sempre dalla gelosia di Era. Tuttavia Athena riesce a salvargli il cuore e portatolo a Zeus che lo ingloba mangiandolo. Inseminando Semele rinasce il secondo Dionisio. In seguito Zeus incenerisce i Titani e dalla loro cenere prende vita l’uomo.
Orfeo, profeta di Dionisio, da cui deriva il nome l’orfismo, è famoso più che altro per la storia del suo immenso amore per Euridice, che morsa da un serpente morì all’improvviso. Orfeo andò nell’Ade riuscendo ad incantare il traghettatore Caronte e ad evitare Cerbero, il feroce cane a tre teste. Tutti nell’Ade si impietosirono per l’amore di Orfeo e cercarono di aiutarlo a far tornare l’amata in vita. L’unica condizione che gli chiesero fu, di non girarsi a guardare Euridice mentre uscivano dall’Ade. Orfeo non ci riuscì e preso dall’amore per la sua ninfa si voltò per guardarle il viso e così Euridice scomparve per sempre nell’Ade. Preso da una tristezza infinita Orfeo si rifiutò di festeggiare le Baccali, che facevano feste in onore di Dionisio. (Dionisio era chiamato anche Bacco le cui feste erano sempre allegre e confusionarie. Da qui, cioè da Bacco, il sostantivo baccano). Per questo lo uccisero dilaniandolo esattamente come fecero con Bacco i Titani precedentemente.
Tutte queste storie, l’Ade, cioè gli inferi, i Titani il male, Dionisio il bene, pare siano state influenzate da storie ancora più antiche e sciamaniche provenienti dall’oriente e anche da viaggi verso l’Egitto. La cosa importante è che con l’orfismo ci si convince che abbiamo uno spirito dentro di noi benevole che deriva da Dionisio e un corpo che deriva dall’essenza maligna dei Titani. Quindi ancora il dualismo bene e male, vita e morte. L’orfismo viene maggiormente esercitato dai meno abbienti perché sperano che nella vita che verrà tutto si risolverà. Consapevoli di essere immersi nel male dove per vivere si è costretti a nutrirsi di altri esseri viventi e quindi adattarsi praticando la dieta vegetariana e anche non dando sfogo ai piaceri della carne, perchè tutto conterà alla fine per guadagnarsi la vita eterna. Ma non basta solo una vita e una morte, infatti si pensa che servano numerose morti dopo essere tornati, perché per purificarsi del tutto, del male impresso dalle cenere dei Titani, occorre parecchio impegno.
Nella Magna Grecia si sono trovate nei sepolcri delle piccole lamine d’oro poste sulla bocca, nella mano o sul petto dei defunti, con indicazioni in greco antico dell’itinerario da seguire negli inferi per non perdersi e soprattutto per non dimenticarsi, nel ritorno, chi erano in precedenza. Questo per non far seguire in eterno la vita e la morte e non raggiungere mai l’unione con gli dei e quindi la vita eterna. Leggendo come fu creato il tutto e come gli dei abbiano avuto origine, malgrado le varie tesi su chi prima, chi dopo e i vari nomi che si susseguono, non si può fare a meno di restarne affascinati. Sia per la fantasia spettacolare che gli antichi possedevano ma anche per l’intreccio incredibile di storie tutte interessanti. Mi spiace davvero che in gioventù io non abbia studiato, se non in minima parte, le leggende epiche Greche e degli altri popoli. Oggi purtroppo trovo molta difficoltà non a leggerle, ma a farle rimanere nella mia mente. La memoria non mi assiste a ricordare ciò che leggo e dopo pochissimo tempo tutto mi sfugge svanendo per sempre. Mi rimane però un senso di beatitudine quando cerco di ricordare qualcosa magari al pensiero di un nome o di un popolo, una soddisfazione davvero intensa, perché dentro di me so, che almeno nel periodo della lettura-studio, io ho goduto davvero tanto, per aver avuto, anche solo per pochi momenti, il dono della conoscenza o di quello che si pensa sia avvenuto.
Zoroastrismo (dal Greco) Zarathustra.
Questa religione nasce nel VI A.C. ma molti pensano che sia molto più antica. E’ la prima vera religione monoteista, infatti ha un solo Dio Ahura Mazda, con un nemico Angra Mainyu, che si ribella a lui dopo 3000 anni dalla creazione del mondo. Entrambi hanno nelle loro fila personaggi che assomigliano agli Arcangeli ed agli Angeli, per il bene e Demoni o spiriti maligni per il male.
Secondo la dottrina lo Zoroastrismo deve attraversare tre ere:
la creazione del mondo,
il mondo del presente, dove il bene e il male si fronteggiano,
l’era finale, dove il bene e il male saranno separati ed il bene vincerà sul male grazie all’intervento di un “salvatore” nato da una vergine della genia del profeta Zarathustra, che risorgerà dalla morte per essere giudice nel giudizio finale. Dopo la morte l’anima dovrà sostenere un giudizio tramite una bilancia che peserà le buone azione e quelle cattive. Se le buone saranno maggiori, l’anima potrà attraversare un ponte largo e facile fino ad arrivare a congiungersi con il creato, mentre se le azioni cattive prevarranno, il ponte diventerà sempre più stretto fino a raggiungere le dimensioni di un capello. L’anima cadrà dalle vette altissime dove è sospeso il ponte, in un profondo precipizio dove brucia un fuoco immenso. L’anima rimarrà tra i tormenti fino al giudizio finale dove sia i buoni che i cattivi risusciteranno per una vita immortale insieme.
Lo zoroastrismo ha varie ere e durante queste si trasforma continuamente infatti Zarathustra all’inizio deve lottare contro le religioni politeiste che ci sono nel paese. La zona è la Persia, l’Iran, ma in seguito si espande fino all’India. La sua influenza contagia tutti i popoli limitrofi e diventa così potente da essere la religione ufficiale. I vari conquistatori in seguito la sopprimono in parte anche cambiandone le caratteristiche fondamentali ma a loro volta rimangono influenzati anche fortemente, compreso il cristianesimo e l’islamismo.
Due a mio parere sono le caratteristiche fondamentali da ricordare. Il primo è che per diventarne sacerdote, si doveva passare attraverso esami molto severi che iniziavano fin da ragazzi. Secondo, il culto dei morti. Infatti non seppellivano i loro defunti e nemmeno li cremavano. Questo perché sia il fuoco che la terra erano sacri e non dovevano essere contaminati. Il fuoco poi per loro era speciale. Avevano all’interno della casa del culto un fuoco sempre acceso alimentato con legni particolari di cui il sacerdote, cinque volte al giorno custodiva senza mai toccarlo con le mani e proteggendolo da qualsiasi impurità, fossero anche gli escrementi dei volateli. I loro morti li ponevano sul tetto concavo di un’alta costruzione cilindrica con un’apertura al centro. I cadaveri venivano così consumati dalle intemperie e scarnificati dagli uccelli. Le ossa alla fine cadevano attraverso il buco nella stanza sottostante e si scioglievano nella calce. Il trasporto verso queste costruzioni veniva effettuato solo di giorno perché temevano che i loro morti potessero essere contaminati e diventare impuri dagli spiriti maligni che infestavano la notte. Ancora oggi, dopo oltre tremila anni ci sono circa 125.000 fedeli nel mondo, senza contare altre religioni, come i musulmani sciti, ne sono fortemente influenzati e condividono parecchie delle loro credenze.
Oggi quelle costruzioni dei morti sono state vietate dal governo e quindi i morti sono messi in casse di cemento dove non possono comunque inquinare la terra. Al contrario dei musulmani, i fedeli di Zarathustra considerano le donne esattamente come gli uomini, tanto che sono anche sacerdotesse e in passato sono state anche imperatrici. Però il culto è destinato a scomparire. Infatti in un matrimonio di religione mista, chi deve adattarsi non è mai il musulmano e poi loro non fanno proselitismo quindi nel tempo saranno sempre di meno. Hanno comunque una bella filosofia: buoni pensieri, buone parole e buone azioni.
Ultima cosa per me importante è che son aperti a tutti, non importa di quale religione uno sia, ma per pregare l’unico Dio, si è sempre i benvenuti.
Mitra
I pareri sulla sua nascita sono diversi. Si dice che nacque da una pietra (petra generix o petra virginis) con un coltello in una mano e una fiaccola nell’altra. Altri dicono che il Dio decide di venire al mondo tramite il ventre di una vergine e in una grotta. Poi fa scaturire l’acqua lanciando una freccia su una roccia. I festeggiamenti per la sua nascita sono per il solstizio d’inverno, (25 dicembre) anche perché si pensa che è lui che comanda il sole o ne è complice. La chiesa festeggia la nascita di Gesù nello stesso giorno ad iniziare dal 335 D.C. per sovrapporla a quella di Mitra.
Come prima sua azione cercò di sconfiggere il sole e ci riuscì, poi catturò un toro lo portò in una grotta e lo uccise con l’aiuto di un cane. Ma fu aiutato dal sole perché il suo nemico gli lanciò contro un serpente e uno scorpione che cercavano di non far generale dal toro tutte le cose…. Dal sangue il vino, dal midollo il grano e tutte le erbe, dal suo seme tutti gli animali. Mitra viene sempre proposto come un giovane ricciuto che uccide un toro mentre lo tiene fermo. Il cane lo aiuta mentre il serpente beve il sangue che sgorga dalla ferita che gli ha provocato sul fianco. Lo scorpione cerca di pungere i testicoli del toro. Nel soffitto della grotta ci sono sempre degli astri come la luna e il sole. Qui ci sarebbe da raccontare molto perché non essendo scritto niente ognuno interpreta alla sua maniera il significato della statua rappresentante Mitra. Comunque è chiaro che lui è il bene e altri sono il male. Anche con Mitra perciò sempre questo dualismo.
Altra cosa strana, ma come tutte le altre non provate, è che lui a soli 33 anni è assunto in cielo con l’aiuto del sole e che da lassù continua ad aiutare l’umanità. Cielo? Cosa significa?
Cerco di fare chiarezza o almeno cercare di capire qualcosa da una miriade di informazioni contrastanti fra di loro. Si pensa che il mito di Mitra sia più antico del 1300 A.C. perché se ne hanno tracce, prima in India e in Iran o Persia e poi in Grecia e a Roma soltanto in tempi dopo Cristo. In ogni luogo e tempo Mitra è diverso. Per esempio in India o nelle zone limitrofe è sempre abbinato al Dio Varuna, infatti è chiamato Mitravaruna.
Uno (Varuna) è il signore del cosmo, mentre Mitra è il signore della luce dell’alba.
Nello zoroastrismo, cioè nei territori persiani/iraniani pur essendoci ai tempi di Zaratustra un solo Dio, vi erano poi altre entità minori che erano una rimanenza degli dei adorati prima. Non tutti comunque erano fedeli a Ahura Mazda, parecchi, infatti, adoravano ancora i vecchi dei che non erano del tutto scomparsi. Uno di questi era Mitra che faceva parte del vecchio pantheon. Mitra assunse sempre più potere tanto da diventare la parola di Ahura Mazda, il suo rappresentante divino sulla Terra. Proteggeva i giusti dalle forze del male ed era uno psicopompo, cioè colui che accompagnava le anime in un luogo di pace post morte (paradiso). Concedeva la vittoria in combattimento e quindi parecchi regnanti lo adorarono. Molti inoltre furono chiamati Mitridate in suo onore. Oltre l’impero persiano il suo culto contagiò tutta l’Asia minore e le regioni conquistate da Alessandro Magno e dei suoi successori.
In Grecia il culto di Mitra non fu mai popolare, si hanno racconti più che altro di raffigurazioni di Mitra col toro ma niente di veramente importante, è anche confuso col dio Apollo. Mentre a Roma il Mitra adorato pare molto diverso da quello persiano. Niente culto del sole, niente toro, niente attributi animali, ma viene percepito come un Dio delle armi che aiuta i combattenti, i militari. Nel II secolo dopo Cristo in tutta l’area romana, dall’Inghilterra alla Numidia sono stati ritrovati tempi o oggetti che corrispondevano al culto di Mitra. Fino al III secolo infine tutti gli imperatori incoraggiavano il culto mitraico perché aiutava i combattenti, ma anche i commercianti e schiavi ne erano devoti. Solo nella città di Roma furono ritrovati più di 75 statue, oltre cento iscrizioni mitraiche e tempi e altari in ogni parte della città e dei suoi dintorni. Con l’arrivo di Costantino, anche lui devoto a Mitra, tutto finì perché si scelse come religione di stato il Cristianesimo che inevitabilmente ne assorbì parecchie caratteristiche. L’imperatore Giuliano e Flavio Eugenio (considerato da Teodosio un usurpatore) tentarono di rinnovare il mitraismo ma invano. Infatti sopra i mitrei saccheggiati e distrutti furono costruite chiese e basiliche cristiane. La religione cristiana avversò il mitraismo come la più pericolosa concorrente fra tutte le altre.
Anche tra i romani, comunque Mitra viene sempre raffigurato nell’atto di uccidere il toro con gli stessi animali accanto. Il culto escludeva le donne e qualcuno pensa che non si sopravviveva dopo la morte ma si veniva aiutati solo a non temerla. C’è tutto e il contrario di tutto. Dovrei anche dire che nei luoghi di culto di solito c’è raffigurato lo zodiaco e anche la costellazione del toro di quei tempi che andava verso l’ariete. Ma anche che accanto a Mitra di solito ci sono due figure a lato e qualcuno pensa a una similitudine con Gesù e i due ladroni. Altra cosa da scrivere è l’agape, un banchetto a base di pane acqua e vino sul tipo della nostra eucarestia che si svolgeva in una stanza rettangolare all’interno dei mitrei dove ai lati vi erano delle panche. Ne ho visitata una a Ostia Antica, davvero piccola e buia, come tutte le altre d’altronde. Infatti i mitrei erano quasi sempre in posti profondi, oscuri, senza finestre. Il massimo sarebbe stata una grotta, ma non era facile averla in città. Il mitraismo non faceva proseliti, anzi per accedervi si dovevano superare diverse prove. Occorreva dimostrare di esserne degni. I loro sacerdoti venivano chiamati pater e i loro membri più importanti indossavano tuniche rosse porpora.
Ebraismo
Non so da dove cominciare! Sembra facile ma mi perdo in tante questioni che ancora non sono risolte. Da quel poco che sono venuto a conoscenza, credo che tutto debba iniziare da Abramo. Infatti fu proprio lui che facendo un patto, un’alleanza con Dio, chiamato Yahweh, lasciò la sua terra, il suo popolo e i suoi dei, per andare verso una terra che il nuovo Dio gli aveva promesso. Nuovo nel senso che in quel territorio di dei ce n’erano tanti, lui è parso ad Abramo probabilmente più grande, oppure gli aveva offerto di più degli altri. Invece la terra promessa risultò arida e inospitale, anche per una carestia in atto. Questo l’ho letto nella mia Bibbia Cattolica, nell’Antico testamento, nel Pentateuco cioè i primi 5 libri anche della tradizione ebraica. Perciò non riuscendo a mantenere la promessa con Abramo, Yahweh la rinnova con Isacco e poi con Giacobbe suo figlio.
L’alleanza era chiara: io ti prometto una terra latte e miele e tu mi prometti che io per il tuo popolo sarò l’unico Dio. Perciò adorazione, sottomissione, sacrifici. Niente di diverso da quello che gli altri dei limitrofi chiedevano. A mio parere, da quanto letto sulla Bibbia, Yahweh probabilmente era molto più esigente di altri dei, tanto che nel tempo, il popolo di Abramo cerco molte volte di lasciarlo tradendolo con altri dei più accondiscendenti.
Però è innegabile che gli israeliti, nome che presero da Giacobbe quando lo stesso Dio gli cambiò nome, dovevano adorare un solo Dio e non molti come tutti quanti gli altri ebrei dei d’intorni. Quindi pare che una delle prime religioni monoteistiche al mondo, fu proprio quella israelitica. Leggendo sempre dal Levitico o da Numeri, i primi libri della Bibbia, si evince che Yahweh si occupava molto del popolo che aveva scelto fra tutti. Infatti tramite Mosè (uno dei più grandi se non il massimo profeta) dava istruzioni sui comportamenti da tenere, su come disciplinarsi, su come abbigliarsi, tenere cura del proprio corpo, quando e come accoppiarsi, con chi. Insomma tutte regole capillarmente descritte a tal punto che sapevano anche come tagliarsi i capelli e quando. Le regole comportamentali poi arrivarono ai famosi comandamenti che furono 613 in tutto. Ma non erano per tutti, infatti alcuni erano per la gente comune, altri per i sacerdoti, altri per i re o i comandanti….
In sostanza buona parte della Bibbia narra della lotta che il popolo di Yahweh ingaggia con gli altri ebrei e altri popoli che vivevano nel territorio per conquistare la terra di Canaan. Fino al loro annientamento da parte degli assiro-babilonesi di Nabucodonosor II. Proprio durante l’esilio vengono scritte, si dice, queste vicende, perché prima erano tramandate solo oralmente. Contemporaneamente però, in quel periodo c’era una forte influenza ellenica che comportò una variazione molto forte del credo e dei valori israelitici. Poi con l’evento dei persiani prima e dei romani dopo, l’ebraismo si divise in molte branche. i farisei, i sadducei, gli zeloti, gli esseni e i cristiani. L’importante è sottolineare che prima di allora e per molti rami dell’ebraismo, ancora adesso, penso ai samaritani, non esiste una vita dopo la morte, Is 26,14 I morti non vivranno più, le ombre non risorgeranno. E ancora in Qoelet 9, 2-3 Vi è una sorte unica per tutti, per il giusto e l’empio, per il puro e l’impuro, per il buono e per il malvagio. Questo è il male per tutto ciò che avviene sotto il sole, una medesima sorte tocca a tutti.
La ricompensa di Dio non consisteva in una vita ultraterrena, ma nelle soddisfazioni materiali della vita vissuta.
In seguito, con l’influenza greco-romana e anche per lo zoroastrismo prese forma una vita oltre la morte con l’evento di un messia che avrebbe condotto le anime verso la salvezza.
Dando un’occhiata alle varie ramificazioni avvenute nei secoli dell’ebraismo c’è da pensare che siano ancora più confusi dei cristiani perché ognuno di loro pensa di essere nel giusto. Sono però tutte dottrine nate con l’influenza di altre religioni che in qualche modo si sono influenzate a vicenda. Noto che nel mondo gli ebrei sono sempre stati tenuti in disparte. Addirittura sono stati cacciati completamente dalla Spagna (diaspora) e nelle città europee vivevano in zone circoscritte autosufficienti (ghetti). Infatti dal 70 d.c. dalla distruzione del secondo tempio di Gerusalemme, gli israeliani furono dispersi nel mondo.
Nel 1948 però nacque lo stato di Israele e da quel momento parecchi ebrei tornarono nei luoghi dove i loro avi avevano vissuto secoli primi. Ma naturalmente gli ebrei non sono una razza come ci hanno voluto far credere i nazisti nell’ultima guerra, sono solo un popolo con una religione che si rifà ad Abramo ma che poi devia e muta a seconda dell’evoluzioni avvenute nel tempo. Confesso che non ho perso molto tempo a raccogliere dettagli sulla liturgia, sui canti e preghiere o osservanze che attualmente praticano. Quello che so è che ci sono esegeti ebrei che studiano ancora le loro scritture e che queste comportano molte difficoltà.
Malgrado le molte variazioni della religione ebraica a seconda dei libri sacri che vengono studiati e osservati, tutte si basano ancora sull’alleanza tra Dio e Abramo e anche tra lo stesso Dio e Mosè. Chiunque disconosca questo patto sacro perde il diritto del mondo a venire. Tutto ciò è stato in seguito “studiato” dagli esegeti ebrei, perché prima non si parlava affatto di vita oltre la morte. Caratteristica importante per dimostrare di essere del popolo scelto da Dio è la circoncisione che viene tuttora praticata dai fedeli.
Cristianesimo
Questa è la religione in cui sono cresciuto e che fin da bambino ho praticato. Ricordo che ho vissuto parecchio a contatto con la chiesa cattolica tanto da aver “detto” messa come chierichetto per qualche anno della mia vita. Come tutti ho studiato religione a scuola ma l’unica che insegnavano era la “nostra”. In sintesi penso di conoscere quello che più o meno imparano tutti, perché la catechesi ai miei tempi era un obbligo, oggi forse no ma se si desidera prendere i sacramenti, Comunione, Cresima ecc. occorre essere a conoscenza almeno delle forme elementari di istruzioni della nostra religione.
Perciò mi hanno insegnato che Dio, che è sempre stato e sempre sarà, ha creato l’universo e quindi la Terra con tutto ciò che c’è, compresi gli uomini a partire da Adamo e Eva. Poi l’umanità si è corrotta e quindi con un diluvio universale ha cancellato ogni traccia di vita sulla Terra, tranne quanti erano ospitati sull’arca. Un’imbarcazione che Noè e i suoi figli con le loro famiglie costruirono per volere di Dio, per salvare il genere umano e tutti gli animali che a coppie trasportarono dentro l’arca. L’umanità ricominciò a proliferare e così fecero gli animali. Ma gli uomini si corruppero ancora ed ancora finchè Dio fu costretto ad inviare sulla Terra suo figlio, che con il suo sacrificio diede all’umanità la speranza che nel giorno del giudizio universale, coloro che si sarebbero comportati bene sarebbero risorti vivendo per sempre nel paradiso terrestre, mentre gli empi sarebbero bruciati in eterno all’inferno.
In realtà questo ha a che fare con il peccato originale di cui si macchiarono Adamo ed Eva per aver disubbidito a Dio. Furono cacciati dal Paradiso terrestre e mandati sulla terra a vivere lavorando con sacrificio. Il loro peccato è stato trasmesso a tutti noi e perciò ogni essere umano nasce già peccatore. Durante tutta la nostra vita dobbiamo osservare un comportamento cristiano per poter poi accedere in Paradiso. Cristiano da Cristo, il figlio di Dio che è contemporaneamente padre, (Dio) figlio e spirito santo. Questa Trinità nessun sacerdote è mai riuscito a spiegarmela. E’ uno dei tanti dogmi o misteri della chiesa.
Di Gesù Cristo noi sappiamo che era un predicatore e che insieme agli apostoli professava una nuova fede in cui tutti erano uguali davanti a Dio. Per la sua umanità, la sua predicazione e anche per vari miracoli di cui la gente parlava, si mise in contrasto con i dominatori di allora i Romani, che lo processarono e infine lo crocifissero insieme a due ladroni.
Sappiamo che il terzo giorno dopo la sua morte, Gesù risorse e salì in cielo alla destra del Padre. Tutto ciò è scritto nei vangeli, nelle lettere di Paolo e in altri libri che si trovano nel Nuovo testamento che fa parte della Bibbia. Questa in estrema sintesi è quanto insegnano ai più piccoli, poi naturalmente spetta ad ognuno di noi interessarsi e cercare di saperne di più. In realtà basta andare a messa ed ascoltare il prete che ogni volta recita un pezzo del vangelo per poter apprendere qualcosa di più. Siamo stati comunque abituati a rispettare certe funzioni fin da piccoli che ormai fanno parte di noi. Iniziamo col battesimo dove ci liberiamo dal peccato e rinasciamo come creature di Dio pronti a poter prendere gli altri sacramenti.
Ma il Cristianesimo non è solo cattolico, infatti ci sono molte sfaccettature che non vanno proprio a braccetto fra di loro. A proposito del battesimo non tutti la pensano allo stesso modo, cioè che toglie il peccato originale, perché questo è una prerogativa di Gesù Cristo che è stato mandato sulla Terra proprio per darci un’altra possibilità di salvezza dopo il peccato di Adamo ed Eva. Però poi se si legge attentamente la Bibbia in Genesi 3,22 si evince che Dio li cacciò non per aver mangiato dall’albero della conoscenza, ma per timore che se avessero mangiato dall’albero della vita, loro sarebbero vissuti per sempre e sarebbero diventati come loro (lui). Diciamo che esegeti ebrei, ortodossi, valdesi, cristiani concordano col dire che in effetti il peccato originale non esiste! Meglio dire che questo punto è molto confuso altrimenti tutta la nostra religione si baserebbe su che cosa?
Poi la comunione, che è il principale sacramento cristiano. Il pane e il vino, l’eucarestia che ci mette in comunicazione direttamente con Gesù. … chi crede in me vivrà in eterno.
La cresima è una conferma di essere cristiano cattolico o ortodosso. Veniamo unti dal vescovo e ci mettiamo in relazione con lo spirito santo. Poi ci sono gli altri sacramenti che conosciamo tutti. Così come tutti noi recitiamo le preghiere più importanti, il credo, il padre nostro ecc.
Una mia curiosità è conoscere come è venuta fuori la nuova religione, cioè quella cristiana. All’inizio coloro che la predicavano erano in seno a quella ebraica. Era soltanto una delle tante sfaccettature che prendevano forma a seconda dei vari predicatori. Poi cominciò a far presa più che altro fra i “gentili” cioè quelli di non fede israelitica. Però il Dio era sempre lo stesso, quello di Abramo. Probabilmente in quei tempi non si era soddisfatti dal paganesimo che non riusciva più a spiegare il mistero della vita e della morte. Per questo nacquero tanti culti misterici come i dionisiaci, onirici ed eleusini in Grecia, quelli di Mitra in Persia, quelli di Osiride in Egitto. Il mitraismo si propagò fortemente specialmente per i militari che difendevano i confini dell’impero sul Danubio, sul Reno e sul vallo Adriano e il cristianesimo dovrò lottare a lungo per imporsi
Così oltre agli dei pagani e ai vari soliti culti, veniva adorata anche un’altra religione monoteista che variava anche a seconda dei luoghi dove veniva esercitata. Era la realizzazione del messia ebraico che era scritta nei libri sacri e nel pensiero giudaico.
Solo dopo una decina d’anni i cristiani si resero conto di essere diversi in concomitanza con la persecuzione a Gerusalemme e della nuova comunità di Antiochia di Siria. La conversione di Paolo accelerò la definizione della dottrina e pur essendo sempre ebraismo con le sue scritture e le sue etiche, l’attesa messianica non c’era più.
A Roma non si riusciva a riconoscere le due religioni, all’inizio sembravano uguali a parte qualche piccola sfaccettatura, poi mentre quella samaritana era ormai tollerata quella cristiana iniziò a dar fastidio fortemente. Tanto che nelle sinagoghe alcune preghiere erano indirizzate contro di loro. Le persecuzioni iniziarono con Nerone a causa dell’incendio di Roma di cui furono incolpati. Comunque pare che il cristianesimo entrò in conflitto con Roma a causa della differenza maniera di intendere Dio. Per i romani infatti non c’era alcun problema ad adorare un altro Dio, ne avevano tanti e anche diversi da nazione a nazione. Comprendevano bene che gli egiziani o i greci avevano i loro e li rispettavano.
Poi iniziarono a divinizzare l’imperatore e quindi tutti, oltre ai loro dei, dovevano adorare l’imperatore anche offrendogli dei sacrifici. I cristiani non concepivano una religione collettiva, ma una personale che veniva dalla coscienza. Non come gli ebrei che avevano una religione di popolo (eletto) oppure quella romana che accettavano ogni dio a patto che si adorasse anche il proprio (imperatore). Questo non era ammissibile per i cristiani che avevano un solo dio. Gli altri non erano considerati e perciò si rifiutavano di offrire sacrifici e di adorare chiunque altro.
Questo causò problemi di stato e quindi furono perseguitati dal primo al quarto secolo ma non in tutto l’impero e non sempre in maniera cruenta. Vero però che loro erano a parte dagli affari dello stato e quindi dovettero crearsi una propria giustizia, una propria economia, ecc. ecc per questo si disse: dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Per prima cosa venivano le leggi di Dio e solo se non erano in contrasto con quelle romane, i cristiani le applicavano. (come oggi i musulmani … pensiero personale)
Comunque prese sempre più piede prima tra i soggetti meno abbienti e poi fra coloro che erano tra gli stati sociali più alti perché sentivano che abbracciare una religione più spirituale che molti già professavano li appaga molto di più. Purtroppo la predicazione che tutti erano uguali di fronte a Dio, quindi uomini liberi e schiavi, ricchi e poveri, non poteva essere accettata. Così come il non adorare l’imperatore come un Dio. I Cristiani furono considerati sudditi inaffidabili e furono facile capro espiatorio di ogni male o difficoltà dello stato. Ma la facilità di culto, (nelle proprie case) e la mancanza di una disciplina ferrea come quella ebraica (circoncisione, non mangiare maiale che era una delle diete preferite romane) la priorità del valore dello spirito piuttosto del materiale e la predicazione di Paolo che dichiarava che Gesù era il messia figlio di Dio e che quindi le speranze di una nuova vita erano molto meno remote, rispetto al messia che ancora si attendeva dalla religione ebraica, fecero molti proseliti fino a divenire la religione di stato nel 380 dall’imperatore Teodosio I.
In Italia nel 1948 la Costituzione recita che c’è libertà di culto, si interrompe di fatto la religione di Stato. Però solo nei patti Lateranensi 1984 viene abolita ufficialmente.
Islamismo
Questa è l’ultima religione monoteista in ordine di tempo, eppure gli islamici dicono che è la religione MADRE da dove sono venute fuori tutte le altre comprese l’ebraismo e il cristianesimo. Nacque soltanto nel VII secolo dopo Cristo da una visione di Maometto. Infatti l’Arcangelo Gabriele gli si rivelò per 23 anni e nell’ultimo giorno gli dettò le parole di Dio (Allah), che sono scritte nel Cu’ran (Corano) in arabo. I musulmani ritengono che solo la versione araba sia valida, per questo la leggono in quella lingua. Vi è poi la SUNNAH scritta dai compagni di Muhammad (Maometto) che descrive le sue gesta e le sue battaglie.
I musulmani fondano la propria vita su cinque pilastri:
1. la testimonianza della propria fede: vi è un solo Dio, Allah, e Muhammad è il suo messaggero e profeta.
2. la preghiera: ogni giorno ve ne sono cinque.
3. le offerte: bisogna donare ai poveri, in quanto tutto ci è stato dato da Allah.
4. il digiuno: tutti i musulmani devono digiunare durante il Ramadan, il nono mese del calendario islamico.
5. Hajj: il pellegrinaggio alla Mecca, da fare almeno una volta nella vita, durante il dodicesimo mese del calendario islamico.
Ogni “pilastro” si dovrebbe poi vedere meglio perché ha naturalmente delle regole che di volta in volta possono essere infrante o meno a seconda delle esigenze, meno il primo che è ASSOLUTAMENTE più che rigido, anzi basta recitare questo con convinzione per essere definita persona islamica. Ma in questa super sintesi non mi permetto di sviluppare tanti dettagli. A me interessa da cosa viene fuori questa religione più che altro. Loro riconoscono i profeti ebrei e cristiani, primo fra tutti Abramo. Ecco perché è considerata la terza religione abramitica.
Ricordo che Abramo non riuscendo ad avere figli da Sara, si fece convincere proprio da sua moglie, di farne uno con una sua schiava. Fu scelta Agar che gli partorì un maschio chiamato Ismaele. Quando poi Sara, tramite Dio, riuscì ad averne uno proprio, (Isacco) convinse Abramo a cacciare via sia Agar che Ismaele nel deserto. Proprio in punto di morte furono salvati dall’Arcangelo Gabriele che fece scaturire dell’acqua rivelandole che da suo figlio Ismaele sarebbe venuta una progenie numerosa come le stelle del cielo.
In realtà la stessa cosa fu promessa ad Isacco (altro figlio di Abramo) Genesi 28,14 La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. 15 Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto».
Ma tutti noi sappiamo che almeno fino ad oggi la promessa fatta a Ismaele è più valida rispetto a quella di Isacco, infatti i discendenti di Ismaele sono gli arabi e quelli di Isacco sono gli israeliani. Comunque nei racconti scritti sul Corano, il figlio che Abramo doveva immolare era Ismaele non Isacco.
Dunque i musulmani sono monoteisti puri infatti considerano solo Allah unico Dio e non concepiscono la trinità dei cristiani, quindi neanche il figlio di Dio, Gesù, che considerano solo un uomo, un profeta anche se importante. Non credono che sia morto sulla croce. Credono al Pentateuco e ai Vangeli ma non ad altri libri della Bibbia perché ritengono non ispirati da Dio. Infine l’islam insegna che il paradiso può essere raggiunto attraverso le buone azioni e l’obbedienza al Corano nel giorno del giudizio. Se invece di muore combattendo per la Jihad, cioè la guerra santa contro gli infedeli, allora non ci sarà bisogno di attendere il giudizio, si andrà direttamente in paradiso. Questo paradiso è migliore di quello cristiano nel senso che il risorto avrà più cose almeno nei dettagli di quello che si legge.
Conoscendo di più capisco che per il musulmano la legge del Corano è la principale direttiva in cui si basa tutto l’individuo. Credo che ci sia un collante molto stretto tra la legge laica e quella religiosa. Anche il matrimonio infatti è un contratto che si stipula e che eventualmente si può annullare col divorzio e non un sacramento come l’intende il cristiano. L’opinione della donna è molto alta, quindi non mi risulta che sono costrette a sposarsi se non sono d’accordo. Certamente i genitori consigliano ma non obbligano. In un lascito testamentario la donna percepisce solo il 50% di quello che prende l’uomo, ma è tutto suo, non deve spartirlo con nessuno, fa parte della sua dote personale. Mentre l’uomo è costretto a condividerlo con l’intera famiglia per il mantenimento. Anche la donna può divorziare basta che si rivolga ad un giudice. Se sarà nel giusto non ci saranno problemi.
Non sembra che loro abbiano delle strutture per anziani, infatti il Corano detta condizioni precise in merito. Come i genitori hanno dovuto sacrificarsi per i loro piccoli, adesso i figli dovranno sacrificarsi per loro.
Naturalmente poi ognuno può seguire o meno le varie regole. Ci sono purtroppo nel mondo alcune nazioni che invece di emanciparsi nel progresso con diritti equi per tutti, ritornano sui loro passi e tirano fuori, magari facendo proprie antiche scritture non più in uso, certi costumi che portano indietro nel tempo tutto quanto conquistato piano piano. Come sappiamo sia l’ebraismo che il cristianesimo non erano in principio molto differenti. Ma anche fino a poco tempo fa in alcuni paesi il tempo pareva essersi fermato. Il perché di questo ritorno al passato per i paesi musulmani si spiega con l’eccessivo permessivismo dell’occidente che contamina influenzando ogni ambiente. Ricordo che anche sull’alimentazione i musulmani seguono, o dovrebbero seguire i dettami del Corano che insegna a non mortificare il proprio corpo con veleni o tossine varie.
Alcune usanze per noi ormai perdute, continuano anche oggi, come la lapidazione o il taglio delle mani magari facendo una diretta TV oppure invitando la gente in uno stadio per assistere ad un’impiccagione singola o multipla.
Islam significa “sottomissione” a Dio, quindi tutto è concesso a Lui e questo a noi pare strano perché oggi la maggior parte di noi non considera la religione come la prima cosa della nostra vita. Viviamo la religione come un qualcosa che ci ha sempre accompagnato ma che rimane “distante” da noi. Solo nei momenti di “necessità” ci ricordiamo che esiste e che fa parte di noi, altrimenti continuiamo la nostra vita come se non ci fosse. Per questo osserviamo i credenti musulmani basiti per l’accanimento che continuano a perseguire anche nelle loro 5 preghiere quotidiane obbligatorie. Noi davvero siamo INFEDELI, nel senso che siamo fedeli alla nostra religione solo per modo di dire. Meglio dire non praticanti che per un musulmano sarebbe una bestemmia pura.
Una cosa che giudico ottima è che loro non hanno intermediari tra Dio e loro stessi. Parlano direttamente con Allah che poi significa Dio in arabo, quindi anche i cristiani arabi lo chiamano Allah; confessano i loro peccati direttamente e quindi sarà proprio Allah a perdonarglieli. Non hanno ministri come gli ebrei o i cristiani, nessuna interfaccia ma solo un esperto chiamato Iman che potrebbe essere chiunque che conosca bene il Corano e che abbia esperienza. Possono pregare ovunque anche in casa, per strada o in un luogo creato apposta chiamato Moschea. L’importante è che si debba indirizzare il corpo verso la Mecca, esattamente verso la Ka’bà il primo santuario musulmano.
Si racconta che fu Adamo a costruire un primo santuario e a mettergli dentro una pietra bianca che poi col tempo divenne nera a causa dei peccati dell’umanità. Col diluvio universale questa prima Ka’bà andò distrutta ma la pietra fu salvata e sepolta in una collina dove Abramo con suo figlio Ismaele dopo averla diseppellita, ricostruirono una nuova Ka’bà a pianta quadrata posizionando la pietra, che si pensa sia un meteorite, nel suo interno in direzione sud-est. Oggi questa costruzione in pietra è ricoperta da enormi drappi di velluto nero con scritte dorate di versetti del Corano. I fedeli che arrivano da tutto il mondo devono fare sette giri in senso antiorario e poi correre verso la collinetta vicina dove era sepolta la pietra. Qualcuno riesce anche ad andare in pellegrinaggio persino alla fonte che l’Arcangelo Gabriele fece scaturire da una roccia per salvare Ismaele e Agar. Questa fonte è considerata sacra e si trova a pochi chilometri dalla Mecca.
Personalmente quando ogni anno la TV ci mostra i milioni di persone attorno alla Ka’bà, accorsi per il pellegrinaggio, non mi pare che si possano muovere a loro piacimento, ma forse da infedele, non mi rendo conto che invece girano vorticosamente intorno al santuario. Fra la teoria e la pratica, come si sa c’è un mare, questo in ogni cosa e quindi penso che le persone sono uguali in tutto il mondo, anche fra i fedeli. Facile perciò per chi sa come influenzare il prossimo, circuire o almeno far credere alla gente qualsiasi cosa. Siamo consapevoli tutti che sia la pubblicità e sia i commentatori politici riescano, malgrado i nostri sforzi a restare fermi con le nostre convinzioni, a tirarci da una parte. Inevitabilmente ed inconsciamente ne siamo influenzati. Quindi immagino che gli Iman in una Moschea, che non hanno davvero una liturgia ben chiara e scritta da osservare strettamente, possano sbizzarrirsi a predicare quello che reputano sia più giusto e corretto in quel momento. Come scritto precedentemente, nessuno di loro proviene da scuole di formazione come il nostro clero o quello ebreo. Pur essendoci persone altamente qualificate e intensamente preparate, ci sono molti pressapochisti che in realtà esprimono principalmente i propri concetti. I fedeli pregano ed ascoltano convincendosi col tempo anche di argomenti che forse niente hanno a che fare con Allah.
Questi ultimi concetti sono naturalmente opinioni mie personali.
Mi auguro che questo articolo sulle religioni principali possa essere utile. E’ comunque soltanto un pro memoria per me, perché tutto può sparire in un lampo. Naturalmente per scrivere queste righe ho dovuto scegliere tra i tanti argomenti, quelli che reputavo essenziali, cercando in seguito di sintetizzarli il più possibile. Mancano così tante cose che quasi mi vergono di aver scritto solo questo, ma sinceramente ho fatto quello che ho potuto per me, esclusivamente per avere un ricordo di conoscenza sull’argomento religioni.
Natale Pappalardo marzo 2018