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   Antico Testamento
    

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     La nostra Bibbia si compone di 73 libri divisi in Antico e Nuovo Testamento.

     Deriva dal codice masoretico di Leningrado, della scuola di Tiberiade che era in competizione con altre scuole: la samaritana, la palestinese e la babilonese. Ogni scuola aveva tradotto anche aggiungendo o togliendo parole e determinati termini a seconda del loro credo o convinzione. A sentire i rabbini più importanti, si può essere certi che la Bibbia che leggiamo oggi, di sicuro non è la stessa di secoli fa. Anche oggi si fanno delle correzioni che poi sono vere e proprie trasformazioni, anche se sono camuffate in nuove e più moderne spiegazioni di fatti che attualmente sono più chiarificatrici. 

     L’antico Testamento è composto dal Pentateuco (Torah):

GENESI ESODO LEVITICO NUMERI E DEUTERONOMIO e sono il racconto della creazione del mondo e dell’uomo fino alla scomparsa di Mosè. Poi vi sono i libri storici, i libri profetici e i libri sapienziali.

Il Nuovo Testamento è composto:

VANGELI - ATTI DEGLI APOSTOLI - LETTERE ALLE PRIME COMUNITA’ CRISTIANE - L’APOCALISSE.

     Ho provato varie volte a sintetizzare al massimo il contenuto dei vari libri della Bibbia che leggevo senza interpretare niente, ma non ci sono riuscito!

    Alcuni passaggi sono davvero oscuri, contrastanti fra di loro o incomprensibili e comunque completamente diversi da quanto ho appreso durante la dottrina impartitami da sacerdoti o istruttori durante la mia vita. Anche dai racconti biblici, compresi i vari film come i 10 Comandamenti, la Bibbia ecc. Oppure leggendo la Bibbia appena comprata, ma anche quella vecchia di famiglia. Anche su quanto appreso durante uno studio con i Testimoni di Geova, noto che le differenze sono abissali. Sulla Bibbia si parla di altro, almeno nell’Antico Testamento che è la parte della Bibbia che sto attualmente studiando.

Ho deciso quindi di scrivere una sintesi per come la intendo io, almeno finché mi è chiara, mentre quando non ci arrivo e sono costretto a ricorrere ad internet per cercare interpretazioni varie, formulo anch’io ipotesi cercando di trovare il bandolo della matassa che a rigore della mia logica più mi soddisfa.

     Non pretendo certo di essere nel giusto, ma essendo a conoscenza che niente di quello che leggo è scientificamente provato, non esiste una persona al mondo che ha la certezza di esserlo. Nessuno quindi può impedirmi di interpretare a mio modo quanto leggo. Consapevole perciò che stiamo parlando di… aria fritta, perché come è risaputo non si conosce chi ha scritto la Bibbia né quando né come. Neppure come era scritta in origine e neanche si sono presi in esami tutti i libri ritrovati ma solo alcuni. Quindi per noi cattolici alcuni sono ispirati da Dio, altri non approvati, sono apocrifi. Mentre per altri cristiani non cattolici o ebrei i libri ispirati possono essere diversi.

     Desidero riuscire a capire come siamo arrivati al punto in cui siamo con questa religione, partendo da una base che non parla di amore, bontà, spiritualità, ma da quanto leggo di crudeltà, atrocità, gelosie, vendette, sangue e morte violenta.

     Quando la gente viene a conoscenza che mi sto interessando alla Bibbia, noto un’aria di sufficienza, come se perdessi tempo dietro a fantasie. Quasi nessuno è attratto da questo argomento, come se davvero fosse un libro inutile. Eppure molti leggono romanzi, libri veramente frutto di fantasia, oppure si dedicano alla storia, alla geografia, alla fantascienza.

     Tutto ciò e anche molto di più io riesco a trovarlo nella Bibbia. Innanzi tutto qualcosa di storico, anche se circoscritto solo in una piccola porzione del nostro mondo. Altro di preistorico che ancora non si conosce e andando avanti forse anche qualcosa dl futuro.

     Incredibilmente leggendola si viene a conoscenza di molte altre cose che apparentemente non hanno niente a che fare con la religione, infatti l’origine della nostra razza, nella Bibbia, ancora sconosciuta alla scienza, si sposa bene con le ricerche di alcuni studiosi che ipotizzano che non ci siamo evoluti da soli, come prospettano gli evoluzionisti oppure non siamo stati creati esattamente così, come affermano i creazionisti, ma che ad un certo punto dell’esistenza di certi ominidi residenti sul pianeta, razza chiamata Homo Erectus, si è verificato un cambiamento radicale improvviso. Questo ha causato un enorme ed imprevisto sviluppo dell’encefalo facendolo raddoppiare di volume e ottenere all’ominide la posizione eretta da quella classica tipo scimmia. In più si “suppone” che i cromosomi da 48 si ridussero a 46 senza che si siano alterati i geni del DNA chiamati “spazzatura”. Gli scienziati pensano che tutto ciò sia stato causato da una “fonte” esterna. Ciò è confermato anche da esponenti di alto grado del mondo clericale delle religioni Cristiane cattoliche, ortodosse ecc. e quelle ebree. Nella Bibbia c’è traccia di un’”immagine” esterna all’uomo che ha manipolato l’esistente. Quindi non si tratta di creazione, ma di manipolazione genetica.           Almeno questo è quanto conoscono da sempre vari studiosi del mondo ebraico antico. Varie ricerche ancora in atto non hanno dimostrato però cosa in realtà sia accaduto, ma la scienza attuale è arrivata oggi allo stesso punto con la clonazione e con la manipolazione del DNA da far supporre che tutto ciò sia perfettamente logico. Trovo tutto ciò affascinante e leggendo mi si stanno ponendo degli interrogativi che prima mi erano sconosciuti.

    Inizio dalla Genesi senza aggiungere niente che non è riportato sulla Bibbia ma con interrogativi e interpretazioni propri per delle voci incomprensibili per me.  Essendo una sintesi estrema, faccio riferimento soltanto a quanto mi ha colpito maggiormente e che io reputo essere sottolineato.

G E N E S I

 

Creazione

 

  … La creazione in vari giorni … L’uomo a sua immagine dalla polvere del suolo e dopo creò tutti gli animali e gli uccelli dando al Adamo (primo uomo), la facoltà di chiamarli per nome, poi nel settimo giorno (sabato) si riposò. Dopo piantò un giardino in Eden dove collocò l’uomo e ogni sorta di alberi da frutta ed animali. Un fiume usciva da Eden formando 4 corsi d’acqua: Pison, scorre dove c’è l’oro. Ghicon confine di tutta la regione d’Etiopia. Tigri scorre ad oriente di Assur. Il quarto è l’Eufrate.

     Creazione della donna. Dopo averlo addormentato prelevò una costola e lo richiuse. Creò la donna e Adamo disse: questa volta è osso delle mie ossa e carne della mia carne. (significa che ne aveva fatte altre?)

Cacciata dal Paradiso

 

     Eva fu convinta dal serpente a mangiare la mela dall’unico albero che le era vietato perché dava la conoscenza del bene e del male. A sua volta convinse Adamo a mangiarla. (non si parla mai di mela nella Genesi, forse in seguito nella traduzione dal latino il termine MALUM si è confuso con mela essendo lo stesso in quella lingua)

     Sono consapevole che parecchi credono che quanto è scritto in alcuni passi della Bibbia, debba essere interpretato e non letto in maniera letterale. Però non esistono parametri che indicano quando bisogna leggere parafrasando o interpretando e quando invece bisogna leggere in maniera esatta. Chi stabilisce quando bisogna fare una cosa invece di quell’altra? Personalmente mi pare troppo “comodo” inventarsi quando e come si debba tener conto di certi passi della Bibbia a proprio piacere e convenienza.

     Il Signore li maledisse e poi disse:

Genesi 3:22

22ecco l’uomo è diventato uno di noi (ma Dio non era solo?) conoscendo il bene ed il male. …Se dovesse conoscere anche l’albero della vita vivrà in eterno…

     Per timore di questo li caccio dall’Eden. Quindi non li cacciò per aver mangiato dall’albero della conoscenza, ma per timore che “mangiassero” dall’albero della vita. Albero della vita? Cos’era?  Allora erano due gli alberi i cui frutti erano intoccabili? Non solo quello della conoscenza.

Genesi 2:9

9Il Signore fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.

     Oggi si è scoperto che Il telomero è la regione terminale di un cromosoma composto di DNA altamente ripetuto che protegge l'estremità del cromosoma stesso dal deterioramento o dalla fusione con cromosomi confinanti. Si stanno facendo esperimenti per allungare la vita e per proteggerla dal suo deterioramento. Naturalmente siamo ancora all’inizio, ma niente ci proibisce di sperare che in un futuro prossimo anche noi potremmo avere un “albero della vita”.

     Dov’è il peccato originale di cui noi tutti siamo macchiati fin dalla nascita?

Caino e Abele

 

     Adamo ed Eva fuori dall’Eden ebbero due figli: Caino e Abele. Il primo era un agricoltore e il secondo un allevatore. Mentre le offerte di Abele erano gradite al Signore, quelle di Caino non soddisfacevano le sue aspettative. Geloso di questo Caino uccise Abele.

     Una moltitudine intorno a Caino

     Il Signore lo cacciò dal posto dove stavano (dove vivevano?) e Caino si impaurì molto…. Sarò ramingo e fuggiasco per la Terra. Chiunque mi troverà mi ucciderà. (Chi doveva trovarlo se era solo?) Caino si stabilì a Nord di Eden ed ebbe Enoch ... (quindi Caino non era solo ma c’era una moltitudine di gente li intorno. Sempre umanità però, con cui Caino costruì città. Parecchia gente che esistendo prima di Adamo ed Eva non poteva essere macchiata del presunto peccato originale, o sbaglio? Manca qualche pezzo in questa Bibbia) …che a sua volta generò altri figli. Adamo si unì ancora con Eva e generò Set. Da lui tutta la generazione dei patriarchi fino a Matusalemme che generò Lamech che a sua volta generò Noè.

     E’ logico pensare che Adamo ed Eva insieme con Caino e Abele, vivessero, pur essendo stati cacciati dal giardino dell’Eden, in un altro posto protetto e che intorno ci fossero altre “persone” magari meno intelligenti o colte, comunque diversi.

Giganti e incroci

 

     Quando gli uomini iniziarono a moltiplicarsi i FIGLI DI DIO (chi erano?), videro che i figli degli uomini erano piacevoli e si presero le femmine più piacenti. Dio allora disse che il suo spirito non durerà per sempre nell’uomo perché egli è solo carne e durerà solo 120 anni.

Genesi 6,4

4C’erano i giganti a quel tempo sulla terra e anche dopo, quando i figli di Dio si accostarono alle figlie degli uomini queste partorirono loro dei figli. Sono questi i famosi eroi dell’antichità

… (ma quali eroi? Quelli Greci che ancora dovevano nascere? Non capisco!)

I teologi ci vogliono far credere che i figli di Dio erano i discendenti di Set mentre gli altri erano quelli di Caino.

     Dio si rese conto di aver creato un “bordello” e pentendosene ne cancellò ogni traccia lasciando in vita solo Noè e la sua famiglia.

     Se si legge parola per parola quanto scritto in Genesi, almeno fino adesso, ci si rende conto che ci sono parti mancanti significative. Come sono venuti fuori i Giganti? Perché Dio non permetteva incroci tra i figli di Dio e i figli degli uomini. Non erano tutti umani? Ma perché ha detto che ora gli uomini sono come noi? Plurale maiestatis? Perché ha avuto bisogno di addormentare Adamo togliendo una sua parte per “creare “ Eva, quando con lo schiocco delle dita aveva creato l’universo? Perché ha tolto il suo spirito e fatto campare sempre meno l’uomo? Prima vivevano centinaia e centinaia d’anni poi sempre meno, fino a centoventi. L’albero della vita era proprio qualcosa che faceva durare la vita a lungo? Perché i figli degli incroci erano eroi dell’antichità?

Noè

 

     Noè costruisce l’arca, rimanendo con tutte le coppie degli animali salvati sulle acque per circa un anno. Infatti piovve per quaranta giorni e quaranta notti poi dopo vari tentativi ebbe il bene placido da Dio e fece uscire tutti dall’arca. La prima cosa che fece fu l’edificazione di un altare. Prese ogni sorta di animali e ogni sorta di volatili puri e offrì olocausti al Signore che ne odorò la soave fragranza. Gli animali dove li ha trovati? Erano quelli dell’arca? cancellerò ogni cosa esistente che ho fatto dalla superficie del suolo

Genesi 7,23

23così fu sterminata ogni creatura esistente sulla faccia della terra, dagli uomini, animali …

     Quindi si salvarono solo ogni coppia di animali e solo otto persone.

     Posso pensare che gli animali sacrificati fossero i figli di quelli dell’arca perché in un anno probabilmente si sono riprodotti oppure no?              Posso anche pensare che vivere nell’arca per un anno in compagnia degli animali abbia comportato una convivenza “difficile”? Non credo che sarebbero bastate 24 ore al giorno soltanto per spalare le feci prodotte da tutti. L’alimentazione dei carnivori? Essendo tutto chiuso a causa della pioggia torrenziale che tipo di “aria” profumata si respirava? Gli anticorpi di tutti dovevano essere potentissimi!

     Si ripopola la Terra

    Poi Dio disse che tutto era dell’uomo ma non doveva mangiare carne con sangue né doveva spargere il sangue dell’uomo altrimenti il suo sangue sarà sparso.

     I tre figli di Noè Sem Cam Jasef

Genesi 9,18, si parla dei figli di Noè e si nomina Cam padre di Canaan poi su Genesi 9:25 maledice Canaan ma nella Bibbia non si parla di cosa avesse fatto Canaan.

     In realtà leggo che Noè aveva impiantato una vigna, coltivata l’uva e quindi prodotto del vino. Con questo si ubriacò denudandosi e buttandosi a terra nella sua tenda. Cam (padre di Canaan) vedendolo in quelle condizioni avvisò i due fratelli Sem e Iafet che prendendo un grande mantello e ponendoselo sulle spalle, entrarono nella tenda di Noè indietreggiando fino a coprirlo. Quando Noè si svegliò dai fumi dell’alcol maledisse Canaan (ma se non era nemmeno entrato nella tenda!) Che c’entra il figlio di Cam? Capisco che per quei tempi vedere il padre nudo fosse un’offesa ma non capisco cosa c’entri Canaan. Su internet leggo che si interpreta questa storia come un atto di omosessualità tra Noè e Cam oppure (cosa che in quel tempo si faceva spesso e volentieri) un atto sessuale tra Cam e la propria madre. Da cui in seguito nacque Canaan.

     Più logico la seconda ipotesi per la maledizione del frutto del peccato.

La torre di Babele

 

Genesi 11,1

1tutta la terra aveva una sola lingua e usava le stesse parole…

     Altra cosa che non capisco è la famosa Torre di Babele. Ho sempre saputo che gli uomini per essere come Dio, costruirono una torre alta fino al cielo e che quest’ultimo per punirli della loro superbia creò, nell’uomo che parlava una solo lingua, moltissime altre lingue, confondendoli. Smisero di costruire la Torre disperdendosi per il mondo.

Genesi 11:4

4su costruiamo una città con una torre, la cui cima arrivi al cielo, e facciamoci un nome, per non essere dispersi sulla superfice di tutta la terra.

Genesi 11:7

7su discendiamo e confondiamo la loro lingua, cosichè essi non comprendano la lingua una dell’altro…

    (Ma su Genesi 10, quindi prima di questa torre, la Bibbia parla dei discendenti di Noè che si disperdono sulla terra parlando ognuno la propria lingua… Se poi si va a leggere gli esegesi dei vari cristiani, dei vari ebrei e dei vari teologici, si arriva davvero a cose astratte che potrebbero anche essere vere, ma non c’è scritto sulla Bibbia. Da ricerche effettuate si parla su altri libri ancora più antichi della Bibbia di varie leggende su Babele che poi qualcuno dice essere anche Babilonia… Insomma non si sa niente di certo. Basta dire che nella Bibbia la cronologia è incerta e questo assolve quasi ogni cosa).

     Dov’è la superbia? Gli uomini, emigrando dall’oriente giunsero su una pianura e vi si stabilirono. Se avessero voluto creare una torre davvero altissima avrebbe cercato un monte o una collina e non una pianura…Io credo invece che avessero desiderio di creare qualcosa che durasse e che li identificasse. Niente di più. Poi Dio parla ancora al plurale.

Abramo

 

     Da Abramo, secondo me, ha inizio l’epoca di questo Dio personale della sua famiglia, cioè di una sola discendenza, quella di suo figlio Isacco e più precisamente quella di suo nipote Giacobbe. perché il Dio fino adesso descritto mi pare un altro, uno diverso, non motivato ad una sola famiglia se si esclude quella di Noè che era l’unico degno. Infatti convince Abramo a lasciare i suoi Dei ed a seguirlo insieme a tutta la sua famiglia, promettendogli non solo una terra latte e miele ma una progenie infinita. Ogni popolo adorava un Dio diverso, anche Abramo adorava quello dei suoi padri, della sua gente insomma. Io avrei lasciato tutto andando a zonzo, da nomade con tutti i miei averi verso una meta sconosciuta? Probabilmente sì se fossi stato uno zingaro! Quello che non riesco proprio a capire è il perché da adesso in poi, si parla esclusivamente della discendenza di una parte di una certa famiglia che è l’unica buona e giusta. (anche se deve soffrire le pene dell’inferno) mentre il resto della famiglia, gli altri rami per intenderci, devono essere STERMINATI! Il resto del mondo, tutto il resto, NON ESISTE. Probabilmente perché chi ha scritto questi libri racconta la storia della sua gente.

 

Abramo viene scelto da Dio

 

     Yawhew contatta Abramo che viveva a Carran nel territorio di Ur e lo invita ad andare con lui per conquistare una terra meravigliosa ed avere un popolo tutto per lui. (perché succede questo? Che bisogno aveva Dio di fare ciò?) Abramo accetta ed insieme a Lot (suo nipote), a sua moglie Sara e tutte le persone ed i beni che si era procurato a Carran si avvia verso la terra di Canaan. Abramo però a causa della carestia, da Canaan va verso l’Egitto come in quei tempi facevano in molti per procurarsi di che sostenersi. Credendo che la bellezza di Sara potesse causargli danno, per proteggersi disse a tutti che era sua sorella e non sua moglie.

In realtà era anche sua sorella perché figlia dello stesso padre ma di madre diversa.

Giunti in Egitto alcuni ufficiali egiziani avvisarono il Faraone della bellezza di Sara che la volle per sé. Il faraone trattò molto bene Abramo riempiendolo di beni e di schiavi. Quando però si rese conto che era suo marito iniziò a togliergli tutti i beni. Abramo gli confessò che era anche sua sorella e quindi non aveva mentito. Yawhew, il suo Dio, però difese Abramo riempiendo di piaghe il faraone e la sua casa. Il faraone in seguito gli ridiede ogni suo bene e lo fece uscire dal paese.

 

Abramo e Lot ricchi

 

     Questo pezzo mi suona “strano”. Infatti mi pare improbabile che un faraone si invaghisca a tal punto di una donna, per quanto bella potesse essere, al punto da riempire il fratello di ogni bene. A quel tempo (anche oggi capita), l’avrebbe presa punto e basta. Invece sia Abramo e sia Lot erano talmente pieni di armenti, greggi e oro (che il faraone gli aveva dato, ma perché?), che si dovettero separare perché avevano “troppo” e ciò era causa di litigi tra i loro pastori. Lot rimase nella valle del Giordano vicino Sodoma, mentre Abramo si avvio nella terra di Canaan.

Guerre nel territorio di Sodoma e Gomorra

 

     In seguito nella zona del Giordano vi furono numerose guerre tra i vari re locali e in una di queste furono razziate anche Gomorra e Sodoma e preso prigioniero Lot con tutti i suoi averi.

     Abramo avendolo saputo da un informatore, insieme ai suoi servi sbaragliò coloro che tenevano prigioniero Lot liberando tutti e facendo un grande bottino che donò al re di Sodoma (il decimo), tenendo per sé solo quanto spettava ai suoi uomini.

Dio rivela ad Abramo il suo destino e quello del suo popolo

In seguito Yawhew mostra in un sogno l’avvenire di quanto aveva previsto per la discendenza di Abramo. La permanenza in Egitto per 400 anni, l’esodo e la conquista della terra di Canaan con lo sterminio di tutti i popoli che l’occupavano, in più una felice e lunga vecchiaia per lui.

 

Abramo e Agar

 

     Sara non potendo avere figli disse ad Abramo di provare con la propria schiava Agar ad avere un discendente. Quando però rimase incinta, la schiava non ubbidì più a Sara che iniziò a trattarla male. A questo punto iniziò un’alleanza tra Yawhew e Abramo. Gli fu promesso un figlio da Sara e anche la solita terra promessa a patto che tutti i maschi fossero circoncisi.

 

 Sodoma e Gomorra: distruzione

 

     Sodoma e Gomorra a seguito dei loro vizi furono distrutte da Yawhew, Abramo cercò di fermare la furia omicida del Signore dicendo che non era giusto far perire gli empi con i giusti ma non se ne trovò neanche uno di giusto. Mi chiedo con quale metodo riuscirono in due città a “vedere” chi fosse giusto e chi empio?

    Anche questa storia mi suona strana… Lot vide avvicinare sul far della sera due angeli e prostrandosi ai loro piedi li invitò ad entrare a lavarsi i piedi e a passare la notte nella sua casa, anche se loro gli dissero che sarebbero andati in piazza, ma poi accettarono. Furono però visti dagli abitanti della città che si radunarono davanti alla casa di Lot urlando che volevano abusare di loro. ABUSARE proprio questo verbo. Lot si precipitò incontro alla folla pregandoli che se li avessero risparmiati avrebbe dato loro le sue due figlie ancora vergini, ma la folla cercò di prenderlo e di fargli del male. A questo punto i due angeli con una luce abbagliante accecarono la folla e prelevando Lot lo tirarono dentro. Poi gli dissero di avvisare i loro famigliari perché all’alba avrebbero distrutta la città e che sarebbero dovuti fuggire. Lot riferì ai suoi due futuri generi tutto, ma loro pensando che fosse uno scherzo non gli credettero. Riuscì a fuggire con la moglie e le due figlie in una città vicina chiamata Zoar, però la moglie si girò un attimo per guardare la città mentre bruciava da un fuoco immenso e si trasformò in una statua di sale.

     A proposito di Lot la cui moglie si chiamava ADIT, mi chiedo il perché lei diventò una statua di sale. Forse più di pietra… Comunque il girarsi verso Sodoma, essendo lei una sodomita, potrebbe significare il guardare con rimpianto quella città e tutto ciò che rappresentava.  Sono solo ipotesi… Naturalmente ma una spiegazione logica deve pur esserci. Ecco il perché della “punizione”.

Le città distrutte dagli angeli sembrano essere state 5: SODOMA, GOMORRA, ADMA, ZEBOIM e infine ZOAR. Per quest’ultima però, quando Lot per salvarsi pregò gli angeli di salvarla, essendo piccolissima e anche perché non sarebbe riuscito ad arrivare da nessuna altra parte col poco tempo che aveva, fu accontentato. In seguito fuggi anche da ZOAR che significa piccolezza o una cosa del genere e si rifugiò con le figlie in una caverna. Poi fu distrutta? Ancora non lo so. Le cinque città erano comunque quelle delle guerre nella pianura che portarono la sconfitta di Lot e la sua prigionia.

     Perché tutto ciò è accaduto? Mi pare tutto illogico compreso Lot che per salvare i due angeli offre le due figlie…Cosa sono gli Angeli? Qual è il loro ruolo e la loro potenza? Da quello che leggo sembrano solo uomini dotati di un’arma potente ma limitati, tanto che si devono lavare, rifocillare e riposare.

Nascita dei Moabiti e degli Ammoniti

 

     Da Zoar però si spostarono in una montagna dove andarono a vivere in una caverna, ciò per paura degli abitanti di Zoar. Le due figlie non potendo conoscere alcun uomo essendo isolati, fecero ubriacare il padre e si fecero ingravidare da lui che era inconsapevole. Dai figli nati da questo incesto discesero i Moabiti e gli Ammoniti. Anche qui la storia mi suona strana….due donne giovani non avevano altre possibilità?

     Abramo sempre più ricco.

    Abramo sembra essere senza pace infatti viaggia spesso, probabilmente è la sua indole di nomade. Giunge a Gerar e ancora una volta per evitare di essere ucciso a causa della bellezza di Sara, dice ad Abimelech il re, che è il fratello. Il re di Gerar prende Sara alla sua corte ma una notte sogna Dio. Nel sogno gli rivela che Abramo è suo marito e che lo deve lasciare andare perché è un profeta. Se non lo farà ucciderà tutti ed intanto li rende tutti sterili tanto per iniziare. Abimelech si spaventa e lo lascia andare con Sara riempiendolo d’oro e armenti e dà mille pezzi d’argento per il riscatto e l’onore di Sara che non ha mai nemmeno toccata. Il Signore toglie la maledizione.

 

Dio donò a Sara Isacco

 

Genesi 21,1

1poi il Signore “visitò” Sara e questa partorì Isacco come aveva promesso.

     Mi è lecito pormi delle domande? Ma se Sara è una donna vecchia come mai faraoni e re si innamorano di lei?

Genesi 21,2-6-7

2Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio nella sua vecchiaia…6Quanti lo sapranno rideranno di me … 7Sara farà poppare dei bimbi…?

 

Agar viene cacciata da Abramo

 

     In seguito alle derisioni con cui Ismaele (figlio di Agar e di Abramo) infieriva su Isacco, Sara convinse Abramo a cacciarla via con suo figlio. Questi vagarono nel deserto ma sul punto di morte un angelo intervenne salvandoli facendo apparire un pozzo d’acqua. Convinse Agar a tornare da Abramo e sottomettersi a Sara promettendole che da Ismaele sarebbe nato un popolo numerosissimo e fiero. Agar tornò da Abramo convinta.

     Strano! Se Abramo l’aveva cacciata, l’avrebbe rifatto perché Sara non li sopportava.

 

Isacco

 

     Dio mette alla prova Abramo chiedendogli di sacrificare per lui il suo unico figlio. Abramo si recò nel luogo indicato con un asino e con un servo e avvicinandosi al luogo preciso solo con Isacco preparò il sacrificio. Un angelo intervenne proprio nel momento in cui Abramo era intento ad uccidere suo figlio.

Genesi 22,12

12Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male ora so che rispetti Dio…

     Da sempre questo passo della Bibbia mi ha sconcertato. Non riesco a comprendere che bisogno avesse Dio di mettere alla prova Abramo, quando sapeva perfino cosa avrebbero fatto i suoi discendenti in Egitto e fuori. A meno che non volesse soddisfare una sua malvagità perché di sicuro Abramo soffrì molto. Dopo questo, Dio soddisfatto gli rivelò che la sua discendenza sarebbe stato numerosa come le stelle del cielo e la sabbia che è sul lido del mare… Genesi 22,17.

 

Morte di Sara

 

     Sara morì a centoventisette anni e fu sepolta in una grotta presso Macpela nel territorio degli Hittiti che Abramo aveva comprato per uso sepoltura.

 

Matrimonio di Isacco

 

     Abramo in punto di morte chiese al suo servo più fedele, colui che amministrava la casa, di andare nella terra dei suoi padri per prendere una moglie per Isacco. La loro tradizione era di unirsi tra parenti stretti, meglio una sorellastra. Il servo con dieci cammelli, oro e cibo andò presso la terra dei due fiumi e sostò presso un pozzo davanti alla città di Nacor.

     Chiese a Dio che colei che gli avrebbe dato da bere e abbeverato anche i suoi cammelli sarebbe stata la prescelta. Perché a quel pozzo ogni sera tutte le giovinette venivano per prelevare l’acqua. Rebecca, una parente stretta (nipote?) di Nacor, fratello di Abramo diede dalla sua anfora l’acqua al servo e abbeverò tutti i cammelli.

     Quindi il servo arrivò al pozzo, attese Rebecca senza bere e far dissetare i cammelli… Strano…Forse i pozzi erano chiusi e non poteva aprirli… non è specificato

     Rebecca acconsentì di sposare Isacco e andò col servo di Abramo con la benedizione dei suoi parenti.

Morte di Abramo

 

     Abramo si sposò di nuovo e ebbe ancora numerosi figli anche con le sue concubine. Ma tutti i suoi figli li mandò in oriente e con lui rimasero solo Ismaele e Isacco.

     Isacco ereditò tutti i suoi averi. Morì a centosettacinque anni e fu sepolto nella grotta in cui già giaceva Sara.

 

Esaù e Giacobbe

 

     Rebecca era sterile ma con l’aiuto del Signore partorì due gemelli. Il primo fu Esaù e il secondo Giacobbe. Esaù era di pelo rosso e molto irsuto mentre Giacobbe era glabro. Isacco teneva per Esaù mentre Rebecca preferiva Giacobbe. Negli ultimi anni della sua vita Isacco divenne ipovedente, quasi cieco. Un giorno chiese a Esaù, ottimo cacciatore, di procurargli una selvaggina e di cucinargliela, così dopo lo avrebbe benedetto. (nel senso che gli avrebbe dato l’eredità). Rebecca sentendo tutto ordinò a Giacobbe di prendere due agnellini affinché lei li cucinasse come piacevano ad Isacco e costrinse Giacobbe a farsi passare per Esaù coprendolo delle pelli degli agnellini.

     Quando Giacobbe si presentò ad Isacco col piatto pronto, il padre riconobbe la voce del figlio minore ma quando lo toccò si rese conto che in effetti con tutto quel pelo era proprio Esaù e quindi dopo aver mangiato lo “benedisse”.

     Quando arrivò Esaù con la selvaggina cucinata, Isacco scoprì l’inganno ma ormai aveva dato l’eredità a Giacobbe e non poteva più tornare indietro. Esaù furioso decise di uccidere il fratello ma Rebecca convinse Isacco a mandare Giacobbe da suo fratello per fargli sposare una sua cugina. Anche Esaù fece lo stesso e si prese anche una figlia di Ismaele che era figlio di Abramo, suo nonno.

 

Lia e Rachele

 

     Arrivato da Labano, suo zio fratello di Rebecca che aveva due figlie, Giacobbe lavorò per lui per sette anni come pegno per poter sposare Rachele, la figlia minore molto bella. Allo scadere del settimo anno Labano al posto di Rachele gli diede Lia all’insaputa di Giacobbe. Quando la mattina dopo se ne accorse chiese spiegazioni allo zio e Labano gli disse che era usanza far sposare prima la figlia più grande ma se desiderava ancora Rachele, sarebbe bastato restare ancora sette anni a lavorare per lui gratis come prima. Essendone innamorato Giacobbe accettò.

     Lia partorì molti figli a Giacobbe mentre Rachele era sterile. Dopo 6 figli maschi e una femmina, finalmente anche Rachele partorì un figlio chiamato Giuseppe. (aiutata dal Signore)

 

L’astuzia di Giacobbe

 

     Giacobbe disse a Labano che era arrivato il momento di andare via e tornare da suo padre e che avrebbe dovuto pensare anche alla sua casa e non solo a quella di Labano, che da quando era arrivato lo aveva fatto arricchire. Lo zio acconsentì e gli chiese quanto gli doveva per tutti gli anni di lavoro prodotto. Giacobbe rispose che non pretendeva niente se non i capri e le pecore che erano macchiati di nero, che erano una piccola percentuale fra tutte.

     Giacobbe prese delle verghe di pioppo e di mandorlo, ne tagliò la corteccia a strisce bianche scoprendo il bianco delle verghe mettendole nella pozza d’acqua dove gli animali si abbeveravano e si accoppiavano. Cosi quando figliarono vennero fuori animali striati, punteggiati o macchiati. Poi faceva accoppiare davanti alle verghe solo le coppie robuste mentre quelle deboli non gli faceva vedere le verghe e quindi partorivano bestie gracili (questa mi pare una barzelletta).

     Fuggì con Lia, Rachele e tutti i figli comprese tutte le bestie che incredibilmente erano quasi tutte striate o macchiate. Rachele non contenta rubò le statuette degli dei di suo padre. Labano li inseguì e li raggiunse ma invece di attaccarlo fece un patto con Giacobbe davanti ad un mucchio di pietre che usarono come stele. Il patto fu testimoniato dal Yawhew Dio di Abramo e dal Dio di Nacor come giudici.

Genesi 31,53

53il Dio di Abramo e il Dio di Nacor siano giudici fra di noi.

(sembra che ognuno di loro avesse un proprio Dio. Non posso credere che Yawhew fosse un giudice in carne e ossa, mentre il Dio di Labano fosse una statuetta…) Ognuno di loro non doveva attraversare il confine con atti ostili. Probabilmente come giudice non c’era nessuno, solo parole.

Notte magica di Giacobbe

 

     Avviandosi verso la terra di Canaan i suoi esploratori gli dissero che Esaù (il fratello a cui avevo rubato l’eredità), era informato del suo arrivo e stavo venendo con 400 uomini armati. Giacobbe si spaventò, divise il suo gruppo di due in maniera che almeno uno si salvasse, poi mandò avanti dei greggi con i pastori ad intervalli in maniera che quando Esaù li incontrava avrebbero detto che erano tutti regali per lui da parte del suo servo Giacobbe. Però quella notte prima dell’incontro mandò avanti le sue mogli i suoi 11 figli e tutti i suoi averi e si addormentò sognando una lotta tra lui e un uomo misterioso. Lottò tutta la notte finché quell’uomo gli fece male al femore, al nervo sciatico. Verso l’alba l’uomo misterioso gli disse:

Genesi 32,29

29non ti chiamerai più Giacobbe ma Israele perché hai combattuto con Dio e gli uomini e hai vinto.

Quando si svegliò Israele aveva dolore al femore. Da quel momento gli israeliani non mangiano il nervo sciatico del femore.

 

Incontro con Esaù

 

     Quando Esaù incontro Giacobbe (Israele) invece di assalirlo lo abbracciò come un vero fratello e tornò indietro con i doni che aveva ricevuto dietro l’insistenza di Israele (Esaù non voleva niente). Invece Giacobbe avanzò adagio a causa dei bambini e degli animali che allattavano i piccoli. 

 

La strage di Sichem

 

     Arrivati davanti alla città di Sichem, figlio di Camor in Canaan, si accampò comprando il pezzo di terra dove si era accampato. Sichem rapì e violentò Dina figlia di Lia e Giacobbe ma essendosene innamorato la chiese in sposa. Purtroppo l’aveva disonorata e perciò il padre cercò in tutti i modi di pagare l’offesa dando a Giacobbe e ai suoi ogni opportunità di accordo. Cercò anche di unire in un solo popolo i due gruppi aprendo la città a loro. Giacobbe acconsentì a patto che adottassero la circoncisione. Malgrado avessero accettato, dopo tre giorni, quando si sentirono al sicuro, due figli di Giacobbe uccisero tutti gli uomini della città e la depredarono insieme agli altri. Giacobbe si rammaricò molto perché pensava che se si univano tutti gli amici di Sichem e di Camor loro non avrebbero potuto resistere. Ma i figli gli risposero che non potevano sopportare l’offesa recata a Dina.

 

Partenza per Betel

 

     Dopo questi fatti Giacobbe riunì tutti si fece consegnare gli idoli degli altri dei (perché nel frattempo molti iniziarono ad adorare altri Dei) e partì alla volta di Betel una località nel Canaal dove costruì una stele sacra al suo Dio che gli aveva promesso che gli avrebbe dato la stessa terra promessa a Abramo e a Isacco. Contemporaneamente tutti i popoli intorno a lui non gli mossero guerra perché ne avevano timore. Dio li proteggeva.

Morte di Isacco

     Giacobbe ebbe dodici figli, mentre stava a Betleme sulla strada per tornare dal padre Rachele partorì Beniamino ma morì di parto. Arrivato a Ebron insieme a Esaù seppellirono Isacco che era vissuto centottanta anni.

 

Esaù va via

 

     Dopo questi fatti, Esaù decide di andare via lontano da suo fratello Giacobbe perché i loro possedimenti erano troppi per quella terra. Quindi prende tutte le sue moglie, i suoi figli i suoi possedimenti e va sulle montagne di Seir.

Genesi 36,8

8Così Esaù abitò sulla montagna di Seir. Ora Esaù è Edom… padre dei Edomiti…

(a mio parere Esaù finora mi pare molto più onesto e tranquillo di Giacobbe. Sarebbe dovuto andare via Giacobbe non lui)

 

Giuseppe

 

     Tra tutti i figli Giacobbe prediligeva Giuseppe.

Genesi 37,3

3Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli perché era figlio della sua vecchiaia

(e Beniamino che era l’ultimo?). Gli regalò una tunica con le braccia lunghe e questo provocò invidia tra i suoi fratelli. Poi anche attraverso i sogni che raccontava pareva che a lui fosse tutto concesso. Quello dei covoni per esempio… tutti quelli dei fratelli si prostravano davanti a quello di Giuseppe che nel mezzo se ne stava dritto. Oppure quando raccontò che il sole, la luna e 11 stelle si prostrarono davanti a lui…

     Un giorno Giacobbe chiese a Giuseppe di andare a vedere come stavano i suoi fratelli mentre erano al pascolo vicino alla città di Sichem. I suoi fratelli vedendolo avvicinare lo colpirono e strappandogli la tunica lo buttarono dentro una cisterna vuota. Volevano ucciderlo ma Ruben li convinse che sarebbe stato meglio non spargerne il sangue e poi Giuda pensò che sarebbe stato meglio venderlo agli ismaeliti che erano accampati poco lontano ed erano diretti in Egitto. Nel frattempo alcuni mercanti medianiti videro Giuseppe dentro la cisterna, lo tirarono fuori e lo vendettero agli ismaeliti precedendo i suoi fratelli.

     Quando andarono a prenderlo per poterlo vendere non lo trovarono più. Presero la tunica di Giuseppe la strapparono la macchiarono del sangue di un agnello e poi la portarono al padre dicendogli che era stato sbranato da una bestia feroce. Giacobbe si disperò molto e stette per molto tempo in lutto.

     Frattanto Giuseppe fu venduto in Egitto a Polifar un eunuco del faraone.

Giuda e Tamar

 

     Intanto Giuda si separò da suoi fratelli andando a vivere lontano. Si sposò con Sua ed ebbe figli. Prese per il suo primogenito Er una moglie di nome Tamar ma essendo perverso il Signore lo fece morire. Secondo la loro legge il fratello di Er avrebbe dovuto sposare la vedova e dargli una discendenza. Ma Onan, il suo secondo genito volendo ereditare gli averi del fratello, spargeva il seme per terra invece di ingravidare Tamar. Il Signore fece morire anche lui. Allora Giuda disse a Tamar di attendere il suo terzo genito perché era ancora un ragazzo e poi l’avrebbe fatta sposare a lui. Però temendo che anche il terzo figlio gli morisse fece ritornare a casa del suocero sua nuora Tamar.

     Passò molto tempo e un giorno Tamar venne a sapere che suo suocero era nei dintorni per far tosare il suo gregge. Si vestì da prostituta e nascondendo il viso dietro un velo circuì Giuda facendosi dare dei pegni perché gli aveva promesso un capretto per la sua prestazione e lo aveva nel gregge lontano. Da questo rapporto rimase incinta. In seguito sparì dalla circolazione tenendosi i pegni di Giuda.

     Quest’ultimo venne a sapere dopo circa tre mesi che Tamar si prostituiva e che a causa di questo era rimasta incinta. Giuda la cercò e diede ordine di bruciarla a causa del disonore.

    Quando la trovarono Tamar gli fece vedere gli oggetti che le aveva dato come pegno e quindi si rese conto che era lui l’uomo che l’aveva resa incinta. Lei lo aveva fatto soltanto per avere un erede che Giuda stesso non le aveva dato come promesso. Quindi era lui in torto non lei. Tamar partorì due gemelli.

 

Giuseppe in Egitto

 

     Giuseppe aveva il potere di riuscire in tutto quello che faceva e così in poco tempo divenne un tutto fare a casa di Polifar che era a capo delle guardie del Faraone. Era talmente bravo che divenne il suo uomo di fiducia, avendo tutta l’amministrazione della casa del suo padrone.

Giuseppe era anche di bell’aspetto e colpì la moglie di Polifar che cercò in tutti i modi di circuirlo. Giuseppe resistette perché non gli pareva giusto tradire il suo padrone con la moglie. Lei per vendetta di essere stata rifiutata riferì che Giuseppe aveva cercato di stuprarla e Polifar lo mandò in prigione. Anche in carcere però Giuseppe si fece notare per la sua intelligenza e il suo modo di fare tanto che aiutò il direttore del carcere a trattare con i carcerati a tal punto che quasi tutto dipendeva da lui. Viveva in casa col direttore ma naturalmente era sempre un prigioniero. Dopo qualche tempo arrivarono nella casa forzata anche il coppiere (vinaiolo) e il panettiere del faraone perché lo avevano offeso.       Entrambi una notte sognarono ma nessuno riusciva ad intrepretare i loro sogni, tranne Giuseppe che interpretò per il coppiere… Ho sognato una vite con tre tralci non appena germogliò subito apparvero i fiori e i suoi grappoli si maturarono subito. Io li spremetti nel calice del faraone riempiendoglielo di vino. Giuseppe interpretò…. I tre tralci sono tre giorni e quindi tra tre giorni il faraone ti solleverà la testa e tu ritornerai al tuo lavoro di prima. Quando sarai tornato ti ricorderai di me che sono qui?

Il panettiere invece raccontò di aver sognato di avere tre canestri sulla testa con molte cose buone per il faraone ma gli uccelli gli beccavano tutto… I tre canestri sono tre giorni. Fra tre giorni il faraone ti impiccherà ad un palo e gli uccelli si mangeranno le tue carni.

     Dopo tre giorni successe proprio quello che Giuseppe aveva interpretato ma il capo coppiere ripristinato si dimenticò di Giuseppe.

    Dopo due anni anche il faraone sognò di trovarsi presso il Nilo e vide 7 vacche grasse che pascolavano, però altre sette vacche magre le divorarono. Sconcertato da questo sogno chiese a chiunque di interpretarlo. Furono chiamati anche gli indovini ma nessuno ci riuscì. Allora il suo capo coppiere si ricordò che aveva conosciuto nella casa forzata Giuseppe che era riuscito ad interpretare i sogni suoi e del panettiere. Il faraone lo fece chiamare e ripeté a Giuseppe il sogno precedente più un altro. Sognò infatti un solo stelo con sette spighe di grano piene e belle ma subito dopo altre sette spighe secche e aride che inghiottirono quelle belle e piene.

Giuseppe rispose che entrambi i sogni ribadivano il disegno di Dio, sono doppi perché il tempo di questi avvenimenti è prossimo. Ci saranno in Egitto 7 anni di abbondanza ma poi altri 7 anni di carestia così intensa da far dimenticare gli anni di abbondanza. Occorre che il faraone elegga un governatore che si impegni a prelevare da ogni coltivatore il decimo del suo raccolto per conservarlo in depositi costruiti apposta per i tempi di carestia. Questo dovrà avvenire in tutto l’Egitto. Il faraone pensò che Giuseppe fosse l’unico in grado di attuare questo piano e dichiarò che dopo di lui in Egitto fosse lui a comandare. Perciò Giuseppe diventò l’uomo più potente d’Egitto dopo il faraone.

 

I figli di Giacobbe vanno in Egitto

 

     A causa della carestia dopo i sette anni di abbondanza Giacobbe inviò i suoi figli in Egitto per comprare del grano. Anche intorno all’Egitto non si produceva più niente. Arrivati davanti a Giuseppe, i suoi fratelli non lo riconobbero perché lui era ormai vestito come un principe ed era cresciuto, ma Giuseppe li riconobbe tutti. Li trattò male e disse loro di essere spie venute per vedere i punti deboli d’Egitto. Ma loro dissero di venire dalla terra di Canaan e che erano tutti fratelli e che il più piccolo era rimasto con il loro padre. Giuseppe trattenne Simeone lasciando liberi tutti di tornare col grano dal padre, ordinando che gli fosse portato il figlio più piccolo altrimenti avrebbe ucciso il loro fratello.

    Quando arrivarono da Giacobbe gli dissero che si erano accorti che nei sacchi col grano c’era anche il denaro col quale lo avevano comprato. Spiegarono tutto a Giacobbe che li invitò a tornare in Egitto pagando due volte il grano, con Beniamino, il figlio più piccolo.

     Quando ritornarono in Egitto Giuseppe li fece mangiare liberando Simeone e li fece partire riempiendoli di grano ma fece mettere una coppa d’argento sua nel sacco del grano di Beniamino. Poi li fece inseguire da un suo servo che li fermo accusandoli di aver rubato. Trovarono la coppa d’argento e furono costretti a tornare di nuovo da Giuseppe. Dopo varie paure temendo per la propria sorte Giuseppe decise di rivelarsi ai fratelli e chiese se il loro padre era ancora vivente. Grande fu la loro meraviglia e anche il loro timore, ma Giuseppe li tranquillizzò dicendo che era stato Dio a permettere tutto ciò e che in questo modo lui aveva la possibilità di salvare molte vite perché ci sarebbero stati ancora 5 anni di carestia. Quando tornarono a casa a Canaan lo dissero al padre ma lui era incredulo, però vedendo i carri donati da Giuseppe piene di grano…

Genesi 45,28

28Israele disse: Basta! Giuseppe il mio figliolo è vivo. Io voglio andare a vederlo prima di morire.

Giacobbe scende in Egitto

 

     Giacobbe con tutti i suoi figli e i figli dei suoi figli, servi e bestiame, lasciò la terra di Canaan, Bersabea, e arrivò in Egitto. Il faraone li fece accampare nella parte migliore del paese e pur non integrandosi mai con gli egiziani, furono accolti molto bene a causa di Giuseppe e della sua amministrazione. Infatti quando le cose divennero ancora peggiori, gli egiziani vendettero tutto il loro bestiame e anche loro stessi, oltre alle terre individuali, al faraone per poter sopravvivere. Giuseppe infatti in cambio gli dava del grano e delle sementi da seminare ma il quinto di tutto ciò che coltivavano dovevano darlo al faraone. Solo i sacerdoti mantennero la loro terra. Gli egiziani malgrado tutto furono grati a      Giuseppe perché l’alternativa era la morte.

    Giacobbe muore dopo 17 anni vissuti in Egitto e Giuseppe lo seppellisce nella terra di Canaan. Intanto i fratelli con la morte del padre temevano che Giuseppe li avrebbe trattati male. Invece Giuseppe fino all’ultimo fu sempre buono con loro, fino alla sua morte che avvenne a centodieci anni.

    Così finisce “Genesi” una storia affascinante che andrebbe rivisitata e approfondita per via di tante mancanze e contraddizioni. In pratica dalla creazione di tutto l’universo, compreso l’uomo per poi finire, perché mi pare talmente riduttivo, nella storia di un ramo soltanto di una famiglia nomade. Non si tiene assolutamente conto del resto degli altri popoli, anche di quelli limitrofi, infatti sono tutti, nessuno escluso da sterminare o quasi. Senza contare che in definitiva sono poi tutti cugini, stesso sangue, della famiglia di Abramo.

     Leggendo si capisce che sono storie prese un poco alla rinfusa, infatti alcune sono fine a sé stesse e non hanno seguito. Colpisce però la fortuna-sfortuna di Giuseppe che riesce in tutto ciò che fa ma sempre con grande sofferenza. Ecco credo sia la parola giusta, infatti se non si soffre in qualche modo, pare non valga la pena di vivere.

     Mi spiace non essere riuscito a sintetizzare ancora di più, ma tenendo conto che soltanto con alcuni episodi hanno creato film di successo, si può intendere quanto sia difficile cogliere solo l’essenza del primo libro. Naturalmente è una scelta personale, così come le domande e tutti gli interrogativi che mi sono posto. Ho tralasciato di aggiungere altre considerazioni di cui sono in possesso, scaturite da altre letture o informazioni che ho avuto sempre a proposito della Bibbia

     Non ho voluto mischiare il sacro col profano, diciamo così. Probabilmente sarà frutto di un altro lavoro se ne avrò voglia e tempo di farlo.

 

 

                                                                                                                               Natale Pappalardo Aprile 2017

     

 

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