Guerra tra lo stato di Israele e la Palestina
per l’attacco compiuto da forze di Hamas
12 ottobre 2023
Questa notte non ho chiuso occhio! Probabilmente le recenti vicende Israelo-palestinese mi hanno scosso molto. Poi ieri sera nel programma condotto da Mario Giordano, ho visto e sentito servizi dell’accaduto in quelle zone, che mi hanno colpito oltre misura. I commenti che hanno accompagnato il tutto, alla fine mi hanno costretto a spegnere il televisore anzi tempo.
Desidero però iniziare dall’ultimo messaggio tramite whatsapp, che ieri sera ci siamo scambiati Antonello ed io. Un amico con il quale intrattengo quasi giornalmente del tempo dedicato a argomenti di ogni genere. Il tema questa volta era a proposito delle decapitazioni dei bambini israeliani da parte dei terroristi palestinesi. Faccenda che lo ha turbato molto. Ho riferito ad Antonello che questa storia cruenta è probabilmente solo una forma di propaganda. Tutti i media, di qualsiasi indirizzo politico, hanno scritto titoli a nove colonne su questo orrore. Ogni televisione ne ha riportato la notizia, ma non ha fatto vedere nessuna immagine del caso in questione.
Consapevole che la pubblicità è un ottimo mezzo per convincere la gente, ricordo infatti che, prima della guerra contro Saddam Hussein, fu fatto circolare un video, ancora presente in rete, dove una ragazza Nayarah, volontaria in un ospedale del Kuwait, dichiarava tra le lacrime, la crudeltà dei militari iracheni che in un reparto pediatrico, lasciarono morire sul pavimento dei neonati dopo averli tirati fuori dalle incubatrici. C’è solo un piccolo dettaglio. La testimonianza di Nayirah era completamente falsa. A partire da lei stessa: non si chiamava Nayirah ma Saud Nasir, non era una profuga bensì la figlia dell’ambasciatore del Kuwait negli Usa. Questo ha ulteriormente convinto l’opinione pubblica americana e gran parte di quella mondiale che la guerra contro Saddam fosse giusta e necessaria. Oltre alle presunte armi di distruzione di massa. Questo è solo un esempio ma ne potrei citare molti altri.
Decapitare bambini, da come la vedo io, è possibile solo da parte di pazzi drogati, non certo di ribelli o terroristi, che hanno altro per la testa. Certamente durante un assalto da parte di chiunque ad una abitazione o locale, le uccisioni non sono individualmente mirate. I proiettili o le bombe non fanno discriminazioni. Purtroppo anche i bambini muoiono. Però queste atrocità, anche se potrebbero essere accadute, perché l’uomo è la bestia peggiore del creato, devono avere un riscontro prima di essere diffuse, altrimenti è lecito avere dei dubbi.
Non ho la possibilità di confermare quanto detto ad Antonello che si tratta solo di propaganda, ma per crederci dovrei vederli personalmente. Non mi basta che qualcuno l’abbia detto in televisione.
La notizia della strage di Kfar Aza, è stata resa nota dall’inviata del canale i24news (un canale legato a Benjiamin Netanyahu) Nicole Zedeck e poi ripresa dal canale X israeliano. Il giornalista francese Samuel Forey, dopo aver visitato Kfar Aza, ha dichiarato di non poter confermare niente di quanto citato a proposito dell’uccisione dei 40 bambini. Anche sul sito del quotidiano Liberation si è scritto di prendere con cautela questo episodio.
Sappiamo ormai da tempo che, gran parte delle strategie della guerra moderna, è dedicata alla propaganda e che questa è finanziata come una vera e propria arma di prima necessità.
Confesso che non mi sono mai interessato della guerra tra Israele e la Palestina, anche se in un certo senso sono stato anche tirato in ballo durante il sequestro dell’Achille Lauro. Fui proprio io, lavorando a Romaradio, che ricevetti il messaggio trasmesso dal comandante De Rosa alle autorità internazionali circa la liberazione di decine di prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Quello che so è più o meno quello che conoscono tutti coloro che non si informano veramente, ma danno un’occhiata ai TG o leggono qualche articolo sui giornali.
Poi i vari film iniziando da “EXODUS”, mi hanno in qualche modo informato circa i problemi di quella parte di mondo. In seguito, cominciando a leggere la Bibbia, sono venuto a conoscenza di varie cose che non immaginavo neppure. Pare inutile far riferimento proprio alla Bibbia. Cose vecchie di oltre duemila anni come possono influenzare il corso della storia moderna?
Eppure è così, assolutamente!
Il problema risiede proprio nella religione, infatti il nostro culto cristiano, quello ebraico e quello musulmano, hanno in origine lo stesso Dio: il Signore, chiamato Geova da alcuni, per noi cristiani, Yahweh per gli ebrei e Allah per l’islam. Pur avendo nomi diversi, è sempre lo stesso personaggio.
Una differenza però esiste ed è fondamentale. Per i cristiani la religione non si confonde ufficialmente con la politica e con i diritti costituzionali o legislativi delle nazioni. È cosa a parte. Mentre per gli ebrei e ancora di più per i musulmani, la religione si fonda, nel senso di fondersi, unirsi, alle leggi, alla politica, alla terra e al modo di vivere della popolazione. Una concezione per noi, occidentali incomprensibile.
In passato consideravo gli israeliani esattamente come facenti parte del mondo occidentale. Si vestono come noi, pare che abbiano le nostre stesse usanze, insomma non vedevo alcuna differenza tra di noi. In seguito invece mi sono reso conto che quando si dice che Israele rappresenta un blocco, un ostacolo tra l’Islam e la nostra religione, non sono d’accordo. Rappresenta sul serio una difesa ma non per quella nostra, soltanto per quella loro: quella ebraica che non è la nostra religione. Perché i loro costumi, anche se sembrano uguali ai nostri, non lo sono affatto. È sempre la religione, come scritto prima, che in un modo o nell’altro li influenza grandemente.
Commettevo lo stesso errore anche con gli arabi. Avendo visitato varie volte tutto il nord Africa, ne avevo riportato un malessere diffuso nei rapporti con la gente. Ero convinto che fossero proprio gli arabi ad influenzarmi negativamente. Poi leggendo qualche libro di Oriana Fallaci, mi sono reso conto che non erano gli arabi, ma solo coloro che professano la religione musulmana in maniera da esserne sottomessi totalmente che mi indispettiva e mi provocava turbamento.
Naturalmente ci sono vari livelli di fede nelle tre religioni: coloro che osservano i comandamenti, coloro che pur essendo religiosi, non si sentono obbligati ad esercitare completamente gli obblighi a cui sarebbero sottoposti, ed infine i fondamentalisti.
I fondamentalisti cristiani li conosciamo tutti: sono i così detti bigotti. Oggi non fanno male a nessuno, ma non dobbiamo dimenticare che fino a qualche tempo fa c’era anche l’inquisizione a casa nostra.
Quelli ebrei sono coloro che ancora credono che Yahweh ritornerà mandando un Messia (non credono che sia stato Gesù) e che come unico Dio sulla Terra darà ai suoi, quindi al popolo eletto, non solo la terra promessa, ma tutto il mondo.
I musulmani invece hanno l’ordine, secondo il Corano, di far convertire alla loro religione tutto il mondo infedele, nessuno escluso, pena la morte. Non sono sicuro che per i musulmani sia proprio così, ma conoscendo cosa recita la Bibbia, probabilmente non sbaglio. Il Dio è sempre quello! Basterebbe essere a conoscenza di quanto terribile era il nostro Dio con chi non obbediva ai suoi ordini. Quale libero arbitrio? Quale misericordia? Anche se può sembrare strano, anzi pazzesco, i membri dell’ISIS, incarnano esattamente quanto dettato da Yahweh, perfettamente. Non sto mentendo né sono pazzo scrivendo queste cose. La Bibbia oggi non è più un libro proibito, basta leggerla davvero. Se poi estrapolerete solo quanto i vari ministri vi consiglieranno, ebbene avrete un quadro completamente opposto alla verità. Sempre se la Bibbia sia verità!!
Pare che tutto questo sia un argomento non più attuale. Chiunque oggi non ha tempo per essere influenzato dalla religione. Il lavoro, la scuola, i problemi materiali sono talmente intensi che ormai tutto ciò rappresenta solo il passato. Nessuno si interessa a queste faccende se non quando deve battezzare il proprio bambino, per la comunione, cresima, matrimonio e alla fine al funerale. Ormai tutto si riduce a una forma di festeggiamenti eccetto il funerale. È una tradizione che si rinnova sempre e anzi diventa ogni anno più importante. Noi non siamo affatto toccati da Dio e dalla Madonna. Ce ne accorgiamo soltanto … quando non ne possiamo fare a meno. Eppure nel resto del mondo la situazione è diversa, molto diversa. Basterebbe leggere quanto ha scritto Michel Houellebecq, uno scrittore francese, nel suo “SOTTOMISSIONE” per essere consapevoli che non riusciamo a vedere oltre il nostro naso.
Credere che ormai la religione non ci tocchi personalmente è davvero un’illusione. Ne siamo ancora dentro e anche se non ce ne rendiamo conto, ne siamo ancora molto influenzati.
In sintesi quello che conosco di questa storia è che gli ebrei furono costretti ad andarsene dalla loro terra circa duemila anni fa. Ricordo che in quel territorio, da quanto conosciamo attraverso la Bibbia, all’inizio non c’erano ancora gli ebrei ma dei nomadi che in un secondo tempo furono riuniti fino a formare 12 tribù. Poi c’erano altri discendenti di Abramo, cugini primi e molti altri popoli. Però malgrado sulla Bibbia vengano descritti come grandi popoli, in realtà erano soltanto delle tribù. Niente a che vedere con gli egizi, i babilonesi, gli ittiti ecc. Ci furono due diaspore, dicono, e queste portarono gli ebrei dovunque nel mondo. Yahweh dopo la sconfitta degli israeliti da parte degli accadi-babilonesi, non si fece più sentire né vedere da allora. La terra promessa non fu conquistata. Avrebbe dovuta essere costituita da Israele, Giordania e Libano, gran parte della Siria, metà dell'Iraq, la costa orientale egiziana e il nord dell'Arabia Saudita.
Riuscire a conoscere esattamente la storia di quel territorio e dei suoi abitanti, dall’inizio fino ai giorni nostri, è difficile, almeno par me. È sempre stata una terra di conquista e quindi a seconda del periodo di tempo di cui si parla, i “padroni” sono stati vari, meno purtroppo, chi di fatto ci viveva. Gli ultimi “padroni” in ordine di tempo sono stati gli inglesi, che hanno stabilito che il popolo ebreo dovesse avere un suo territorio dove risiedere, identificandolo proprio in Palestina, per i motivi storici che ho descritto sopra.
In pratica se gli abitanti di un territorio hanno abbastanza forza e potere da potersi liberare da chi lo domina, possono crearsi uno stato indipendente e possono essere riconosciuti dagli altri Stati, altrimenti sono costretti a subire e rimanere sottomessi a chi ne è il padrone.
Gli inglesi tramite le Nazioni Unite appena create, decisero di inserire in quel territorio lo Stato di Israele, costringendo gli occupanti di quelle terre, i palestinesi, entro confini ben determinati che nel tempo divennero sempre più esigui fino ad arrivare ai giorni nostri, a vivere in una fascia costiera di soli 360 km quadrati. Questa fascia è denominata “STRISCIA DI GAZA” e ci vivono in circa 2 milioni e trecentomila abitanti.
Il perimetro di questa striscia di terra è delimitato da un recinto corazzato alto 6 metri e protetto da armi automatiche e telecamere con punti di osservazioni e controlli di vari varchi presidiati da militari israeliani. In pratica sembra un lager a cielo aperto!
Maldrado l’occupazione di questa regione, Israele possiede ben poco di quanto promesso, però sta provando lo stesso a conquistare sempre più territorio, anche senza l’aiuto di Yahweh.
Ovunque andarono dopo le diaspore, non furono mai bene accettati. Tanto che quasi ovunque li relegarono in ghetti. Eppure parecchi personaggi famosi furono di religione ebraica. Mi riferisco a studiosi, scienziati, ricercatori ecc. Quindi non si trattava certo che non avevano intelligenza o cultura. Probabilmente la loro osservanza alle tradizioni portate all’esasperazione, indispettiva gli indigeni dei territori dove risiedevano. Forse perché rimanevano sempre tra di loro e seguivano le loro tradizioni senza amalgamarsi con gli altri. Non saprei davvero.
Quello che però conosco purtroppo è che dove mettono le mani gli inglesi, fanno sempre danni. Il territorio della Palestina nell’ottocento era sotto il dominio degli ottomani. In seguito passò ad un provveditorato Britannico. Dai primi del novecento iniziarono ad arrivare dei profughi ebrei dall’Europa dell’est verso quei territori e in seguito costoro si incrementarono a tal punto che nel 1936 scoppiarono disordini tra gli ebrei e i palestinesi che nel frattempo avevano conquistato una discreta sicurezza economica rispetto agli altri arabi degli stati vicini. La convivenza con gli ebrei, che di fatto compravano terre e proprietà col beneplacito degli inglesi, innesco parecchie lotte.
Poi dopo la seconda guerra mondiale con l’arrivo di altri sfollati dalle altre nazioni, la Palestina si riempì ancora di più di ebrei. Dopo i fatti accaduti (la persecuzione e i 6 milioni di morti) tutto il mondo occidentale vedeva di buon occhio che gli ebrei avessero finalmente un loro territorio. Senza contare che negli Stati Uniti, parecchi ebrei erano diventati padroni di banche, industrie e attività varie. Questo ha contribuito ad inviare agli ebrei residenti in Palestina molto denaro e armi. Nel 1948 finalmente nacque lo stato di Israele a discapito dei palestinesi che di fatto dovettero sloggiare dai loro possedimenti. In seguito ci furono due guerre tra di loro. Quella dei 6 giorni e quella dei Kibbutz.
I territori conquistati da Israele tolti ai palestinesi, malgrado le disposizioni dell’ONU, (si contano almeno 80 risoluzioni di condanna per Israele da parte dell’ONU), non subirono modifiche, anzi, Israele si espandeva sempre di più e continua ad espandersi costringendo i palestinesi a sfollare in altre nazioni vicine e a vivere nella sola “STRISCIA DI GAZA” controllata in tutto e per tutto dagli israeliani, come descritto sopra.
I coloni ebrei hanno bisogno sempre di nuova terra. Purtroppo i popoli arabi non sono come un monolite, infatti fra di loro vi sono tante differenze ad iniziare dalla suddivisione tra sunniti e sciti (sempre cose religiose). Ma i palestinesi sono considerati dagli altri arabi quasi come arabi di serie B perché in effetti una buona percentuale di loro non sono affatto musulmani, ma cristiani o di altre religioni e poi in origine provengono dal mare forse erano filistei. Comunque, sia gli egiziani e sia i giordani non desiderano farsi invadere dal popolo palestinese.
In pratica a mio modo di vedere, quello che succede in Palestina è la stessa cosa che da sempre è accaduto nel mondo a vari popoli. Le modalità e le cause possono essere e sono diverse di caso in caso ma si tratta senza ombra di dubbio di OCCUPAZIONE. Esattamente come è avvenuto in Istria dopo la seconda guerra mondiale, dove 300.000 persone sono state cacciate dai territori che occupavano. O quello che è avvenuto nel Kurdistan con i kurdi, con gli armeni oppure tra i pellerossa d’America o con gli aborigeni australiani e così via.
Interessarmi della storia contemporanea mi crea tante difficoltà, perché non so dove andare a cercare le informazioni che non siano distorte da chi dirige i media. Ormai non solo mi infastidisco ma sono addirittura nauseato a sentire un’unica campana. Come si fa a parlare solo delle uccisioni barbariche che commettono i russi in Ucraina? Gli ucraini spargono petali di fiori? Come si fa a parlare solo dei terroristi palestinesi che uccidono trucemente persino bambini? Ma gli ebrei che bombardano con gli aerei, gli elicotteri, i carri armati e buttano fuori casa i palestinesi dalle loro abitazioni, cosa fanno? Opere di bene?
Come si fa a togliere l’acqua, la corrente elettrica e il gas alla striscia di Gaza? Ci vivono due milioni di persone. Sono tutti terroristi? Ma anche se fosse solo nella città di Gaza, più di mezzo milione di persone…. Nessuno dice niente? Ah già ho sentito che un ministro israeliano ha detto che sono peggio delle bestie e come tale vanno trattati. Ma costoro, gli israeliani, non si ricordano proprio come sono stati trattati i loro padri dai tedeschi, hanno dimenticato tutto?
Certamente ogni popolazione ha le sue ragioni per essere motivata a combattere, ma io non mi sento affatto di schierarmi con una delle due fazioni. A prescindere dai motivi che ognuno di loro ha, io mi rendo conto che ce ne sono altri ancora più importanti e che non fanno parte dell’interno del territorio citato. Altri stati, altre nazioni ben determinate, gettano benzina sul fuoco allo scopo di approfittare della situazione per trarne vantaggio.
Non riesco più a fidarmi di nessun giornalista, proprio nessuno, almeno di quelli che fanno parte dei media di diffusione di massa. Ma neanche dei politici di qualsiasi schieramento possibile. Tutti pagliacci e servi senza spina dorsale. Mi vergogno di essere un italiano, ma non di me stesso, soltanto da chi ci rappresenta e che si vende mani, piedi e anima a coloro che non solo ci trattano come schiavi ma che ci disprezzano pure per la nostra codardia.
Natale Pappalardo ottobre 2023