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Il CW è uno solo

     Sul numero di Maggio del 2013 di Radio Rivista, ho letto un articolo di IK0YGJ e K1JD intitolato: La radiotelegrafia moderna (un’analisi secondo l’ingegneria dei sistemi). Già il titolo ha destato la mia curiosità, più che altro per l’analisi effettuata che mi ricorda un articolo, o meglio un post, scritto qualche anno fa in un forum di radiotelegrafia allora molto vivace ed ormai in disuso, proprio su questo tema. Un post a cui io ho risposto di getto e probabilmente anche in maniera figurata, senza preoccuparmi, lo confesso, di eventuali provocazioni. Desidero per chi non avesse letto il post in questione e la relativa risposta, inserirli su questo mio nuovo articolo, augurandomi che i lettori abbiano la pazienza e la volontà di leggerli…

 

 Il CW è veramente uno solo ?

     Ciao a tutti, insieme all'amico John K1JD stiamo investigando il CW sotto tutti i punti di vista, allo scopo di individuare quali azioni sia possibile compiere per diffonderne l'arte e comprendere, possibilmente anticipandole, le tendenze. John mi suggerisce di utiliizzare, come schema di supporto per l'analisi , lo standard IEEE p1220 Requirements, che nasce proprio per valutare in modo strutturato i fenomeni in generale, allo scopo di applicare un processo di ingegnerizzazione condiviso. Abbiamo censito innanzitutto i principali tipi di attività che hanno il CW, ed abbiamo capito che il CW non è affatto "uno solo", esistono - secondo l'analisi che stiamo operando - 4 tipi di attività che hanno in comune il CW come base, ma completamente diversi nella loro applicazione:

1. CW in chiaro (chiacchiere a ruota libera)

2. CW DX e Contest (qso dx con struttura fissa).

3. CW da competizione (gare contro il PC con sw tipo rufz, morserunner, etc ...)

4. CW Professionale.

    Tutti e 4 hanno scopi, mezzi, tecniche di allenamento, supporti, ciclo di vita, vincoli specifici operativi completamente diversi. Le performance richieste per ciascuno dei 4 tipi sono radicalmente diverse, ad esempio:

 

1.L'operatore deve essere in grado di copiare frasi lunghe e / o pensieri liberi, senza affaticarsi. Deve essere in grado di trasmettere con il tasto telegrafico scelto e di non superare la capacità di ricezione del altro operatore

2.L'operatore deve essere in grado di utilizzare un tasto telegrafico a scelta e il PC utilizzato per sostenere il contest/ attività DX. Trasmissione e la ricezione possono essere anche assistite da un PC. In contest l'operatore deve essere in grado di operare il maggior numero di ore possibile

3. L'operatore deve essere in grado di copiare e trasmettere in CW più veloce e accurato possibile, per un periodo di tempo molto limitato

4. L'operatore deve essere in grado di sostenere turni lavorativi (regolamentati dagli enti locali), senza affaticarsi. I messaggi devono essere trasmessi e ricevuti senza errori e trascritti su carta / formato elettronico. Nelle navi, l'operatore deve essere in grado di riparare anche le attrezzature.

 

Anche le condizioni generali di operazione sono radicalmente diverse:

1. Trasmettitore e ricevitore sono entrambi umani, il canale di comunicazione può essere via radio o internet.

2.Trasmettitore e ricevitore sono entrambi umani. il canale di comunicazione è via radio

3. Singoli PC e connessione internet. Trasmettitore e ricevitore sono un essere umano e l'altro un PC. Nessun canale di comunicazione

4. Trasmettitore e ricevitore sono entrambi umani, il canale di comunicazione è via radio o via cavo.

   Queste sono solo alcune delle differenze che rendono l'allenamento e la pratica di queste 4 forme di CW radicalmente diverse, pur avendo il CW in comune. La riflessione che ne segue è che si può eccellere tranquillamente in una delle 4 forme senza per questo essere eccellenti anche nelle altre. Esempi tipo sono Nicola IN3LBQ che copia 125 WPM ma non trasmette in QSO, oppure i radiotelegrafisti in grado di sostenere lunghi QSO magari in QRQ ma con scarse prestazioni in DX. E' importante discutere su questi aspetti perché per mantenere veramente vivo il CW bisogna essere in grado di indirizzare tutte e 4 queste discipline, attivando veri e propri "dipartimenti" all'interno del club di appartenenza. All'inizio avevamo diviso CW DX e CW in Contest, ma poi, analizzandoli secondo lo standard IEEE, ci siamo resi conto che richiedono esattamente gli stessi skill, strutture tecniche, etc. Che ne pensate ?

73 Carlo IK0YGJ RE:

 

RE: Il CW è veramente uno solo ?

Il CW è veramente uno solo?

    E’ una domanda o un’affermazione? Perché poi leggendo il post sul forum si deduce che il dubbio è: quanti sono quattro, cinque oppure di più?... (ed abbiamo capito che il CW non è affatto "uno solo",)… IK0YGJ Come se parlando di velocità, si dicesse …vedi Standard IEEE P 1220 o altri supporti per l’analisi, che a seconda dei mezzi usati per raggiungerla si potrebbe dividerla in:

    LENTA se si va a piedi

    MODERATA se si usa un’automobile

    VELOCE se invece si vola in aereo

    Ecc. Ecc.

Chi va a piedi è obbligato ad usare scarpe da passeggio ma non deve correre.

Chi va in auto deve essere assicurato dalla cintura e deve fare un percorso autostradale.

Chi vola in aereo lo deve fare ad una certa quota.

Ancora una volta mi viene in mente il grande Totò che amo molto per la sua grande umanità…

MA MI FACCIA IL PIACERE…

 Ed ancora…

 "Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive: nuje simmo serie...appartenimmo à morte!"

   Per chi non l’avesse capito ….è tratto dalla “LIVELLA” di Totò.

   Scusa Carlo se sono molto figurativo nello scrivere, solo per far intendere che non sono d’accordo con le vostre analisi. Se posso dare un suggerimento, rivedete il percorso del CW in seno ai radioamatori, scoprirete che non è il CW che cambia, si evolve o si moltiplica, è semplicemente l’ evoluzione della tecnologia applicata di volta in volta al CW che gli operatori sfruttano man mano che ne sono a conoscenza.

   Assurdo fare calcoli ecc. Comprendo però che i ricercatori devono cercare è nel loro carattere. Chi cerca trova questo è certo ma sinceramente sarebbe meglio dedicarsi ai giovani RT che non avendo più alcun riferimento in frequenza (vedi chiusura delle radio costiere) non hanno più alcun faro da seguire. Questi “studi” a mio parere, non semplificano il CW, inventando parametri per ogni attività che si intende svolgere, anzi moltiplicano le difficoltà. Inevitabilmente gli operatori si dedicheranno al digitale sia perché tutto il mondo è andato e sta andando da quella parte, sia perché non c’è da soffrire per imparare il CW, se ne può anche fare a meno.

   Credo che alcuni Club CW prestigiosi abbiano perso di vista che le nuove leve non hanno alcuna esperienza di quello che è stata la radiotelegrafia fino a qualche anno fa e invece di continuare a farla vivere si dedicano a come sarà, come cambierà che diventerà. Proprio vero che quando si è ai vertici di qualcosa, si perdono di vista i veri valori di quello che veramente conta. Augurando comunque a te e ai tuoi “colleghi” buoni studi, resto in attesa di qualcosa di concreto che mi faccia capire come mi dovrò comportare a seconda dell’attività che intenderò svolgere in futuro.

73 a tutti.

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IZ0DDD op. Lino nr. 500

    Nell’articolo di R.R. il vecchio post è stato rivisitato e corretto in qualche modo, malgrado fosse solo una sintesi del lavoro svolto dal tandem IK0YGJ e K1JD. Ammetto che hanno fatto un buon lavoro e che si sono prodigati nel cercare, il pelo nell’uovo. Però, a mio modo di vedere è risultato un lavoro inutile ed improduttivo, in quanto (non lo hanno trovato il pelo) non si può ingegnerizzare ogni cosa, non si può ad ogni costo analizzare in maniera analitica la radiotelegrafia classificandola a seconda dell’uso che gli operatori ne fanno, con parametri ben definiti, perché di certo non c'è niente.

   Per esempio nel modo CONVERSAZIONALE cioè la maniera che si usa tra due o più operatori per “conversare” leggo nell’articolo che il più “abile” si adatta al meno “abile” o ai meno “abili” Questo è vero in qualsiasi aspetto del collegamento che si effettua. Ma naturalmente chi è abituato a non “lavorare” con la radio ma quasi esclusivamente col PC, non prende mai in considerazione che la RADIOTELEGRAFIA si effettua via radio, con tutti i problemi che concernono la comprensibilità dei segnali sia per la propagazione e sia per i rumori causati dai disturbi atmosferici o dai disturbi di altre emissioni radio. Per questa ragione spesso coloro che CONVERSANO si adattano alle condizioni che trovano in quel momento. Altre volte si decide di usare un tipo di tasto manuale che spesso non consente di “correre” ma solo di effettuare una manipolazione che dia piacere sia all’esecutore e sia ai corrispondenti, o almeno ci si sforza di darla. Ma i due autori, probabilmente nati e cresciuti sotto il PC e con tasti automatici, chiamano “abilità” solo chi riesce a “correre”.

   Non prendono in considerazione che spesso, molto spesso, è solo una scelta il voler rimanere a “discutere” in maniera calma e pacata, facendo risaltare l’armonia del codice Morse seconda la propria preparazione ed abilità. Nel caso poi di voler a tutti i costi analizzare ingegnerizzando tutto, bisognerebbe prendere in considerazione il perché alcuni adoperano i tasti verticali ed altri no. Poi perché proprio quel tipo di tasto e non quell'altro. Perchè a leva corta e non a leva lunga. Perchè si sceglie una certa velocità e non un'altra.

   Classificazioni che andrebbero a coinvolgere qualsiasi cosa, sempre parlando del primo settore, ci sarebbero tante di quelle cose da prendere in considerazione che non avrebbero mai fine. Alcuni di questi “conversatori” non si accontentano, a volte, di andare “lenti” e perciò incrementano la velocità fino al limite possibile, che dipende sia dalla predisposizione individuale e sia dalla preparazione, esercizio, pratica e voglia di misurarsi più con se stessi che con gli altri. Naturalmente man mano che si aumenta la velocità le cose diventano più difficili, sia in ricezione e sia in trasmissione Per questo sono nati dei Club esclusivi di alta velocità dove si accede solo dopo esami o verifiche da parte di personale preposto a farlo. Alcuni pensano che esistano dei costruttori che inventano letteralmente tasti predisposti per le alte velocità. Fatti e pensati per correre.

  Addirittura nell’articolo citato in un'altra branca del CW, quella delle “competizioni” questi tasti sono considerati come un’evoluzione della meccanica dei tasti tradizionali esattamente come avviene per la meccanica della formula 1. Peccato che tutto ciò, a mio parere, non sia affatto vero, è solo una forma di pubblicità per incrementare la vendita di certi tasti. Non si spiega in effetti come in passato, senza queste meraviglie della tecnica moderna, gli operatori siano riusciti a trasmettere ad alte velocità e con precisione, forse addirittura superiore a quelle di adesso. Ultimamente ho letto che hanno inserito all’interno di una chiave iambic un keyer e questo ha trasmesso meraviglia ed ovazioni a qualcuno che non ricorda che cose del genere sono già state fatte, sia dalla prestigiosa Vibroplex, parecchi anni fa e ultimamente dallo stesso IK1OJM Salvatore.

  Certamente non è la stessa cosa, quelli costruiti “ieri” erano indipendenti, cioè potevano funzionare stand alone senza l’ausilio di un PC o di alimentazione esterna, mentre quello “moderno” deve utilizzare un pc altrimenti … È inutile! Però vuoi mettere quando vai in giro per il mondo a fare le gare di alta velocità mettere in valigia il tasto senza pericolo di dimenticarsi un cavo, è importante… anche se poi, leggendo sempre il post interessato sul forum, lo scrivente ne mette addirittura tre di tasti in valigia…perché rischiare che qualcosa non funzioni? Io non sono interessato ai campionati di alta velocità perciò non mi interessa se all’interno del tasto iambic ci sia un keyer, io preferisco il mio keyer che di volta in volta inserisco sui tasti che preferisco senza essere obbligato ad usare obbligatoriamente il PC collegato. Ma già io sono in minoranza, vuoi mettere quanti sono quelli che vanno in giro per il mondo portandosi dietro almeno tre tasti…?

   Continuando l’analisi dell’articolo sopra citato, leggo che il secondo tipo DXCONTEST ha sviluppato un linguaggio proprio in maniera da farsi capire praticamente da chiunque. Anche questa affermazione ha dell’incredibile. Infatti, il Codice Q e tutte le abbreviazioni internazionali ufficiali e non, perché sono state create? Vengono usate solo nei DX o nei contest? SBAGLIATO!!!!!!!!!!!!!!! Sono sempre state usate e continuano ad essere usate anche per il “conversazionale”. Chi ha detto che non si può “conversare” con un operatore che non conosce la nostra lingua anche se non si effettua un DX? Poi parlare di esperanto quando si trasmette solo 599 e il numero progressivo è davvero grossa. Tutti sappiamo che la lingua ufficiale nei collegamenti radio è l’inglese, quindi un minimo di conoscenza, almeno per quanto concerne i collegamenti radio, si conosce o si impara nel tempo. Il Codice Q e le altre abbreviazione ci aiutano quando siamo in difficoltà e comunque qualsiasi cosa è buona per farsi intendere.

   Personalmente spesso, collegando un operatore francese, cerco di trasmettere nella sua lingua ma, inevitabilmente, non ricordando parecchi vocaboli in francese, faccio un miscuglio INGLESE-FRANCESE e Codice Q e vado avanti. L’importante è riuscire a farsi capire e questo lo si fa perché stiamo facendo radiotelegrafia non per altro. Leggo anche che le stazioni CONTEST-DX sono di solito eccezionalmente predisposte per quanto riguarda le antenne e la potenza e io direi anche per i PC e questa è una caratterista propria di questo tipo di operatori. Certamente nessuno controlla che la potenza sia quella regolamentare, né si tiene conto dei costi delle varie antenne ed apparecchiature automatiche che spesso fanno a meno della preparazione del singolo operatore. Infatti, sono le apparecchiature che danno la vittoria, o i diplomi, oggi come oggi, e non la competenza. Siamo giunti a questo punto perdendo di vista cosa sia davvero il radioamatore. Già, io sono l’ultimo degli ultimi per parlare di questo, sono in effetti “solo” un RADIOMAN anzi un ex, come posso dire che i DX-CONTEST sono solo una brutta copia dello spirito che una volta animava il radioamatore?… La fantastica emozione di collegare un paese lontano “da solo”… e la gioia di riuscire a collegare tanti altri O.M. ma certamente con così, non dopo pile-up tremendi dove si occupa tutta la banda fregandosene di quanti sono impegnati in altre situazioni. Questa è un’altra branca del CW? No è solo un mettersi in mostra mostrando le varie patacche guadagnate a suon di Cluster, skimmers e cose varie. Quanto pesa questo “spirito”?

   Meno della polvere su una bilancia! Eppure la gente del mondo “radio” impazzisce per questo. Addirittura sulla rivista RR, la rivista per antonomasia dei radioamatori, vi sono pagine e pagine di risultati di Contest e diplomi vari. Quasi mezza rivista “SPRECATA” per numeri che si possono leggere via telematica perché chiunque effetti contest ha internet, e su questo non ci piove. Invece su un forum molto prestigioso c’è chi si lamenta di leggere articoli che parlano di radiotelegrafia. Il troppo storpia, questo è il titolo che hanno dato all’argomento inserito. Però dei contest non è mai troppo! Come mai? In effetti, la R.R. sta facendo una campagna per aiutare la radiotelegrafia a diventare un patrimonio dell’umanità e sta spingendo a fondo su articoli che forse avrebbe fatto bene a diluire nel tempo.

   Chi non ha quasi mai letto articoli di questo genere, storce il naso, troppi articoli che parlano di CW, vuoi mettere quei bei elenchi di risultati contest? Per quanto riguarda il settore da competizione, quello non è neanche radiotelegrafia e poi è sostenuto da così pochi elementi che non ne vale neanche la pena di parlarne. Per l'ultimo settore, il "Professionale" ormai non esiste più, è storia. Bisognerebbe comunque esserne a conoscenza per sapere dove si va. In effetti non conoscendolo, o non volendolo conoscere, ecco i risultati che sempre più contaminano la radiotelegrafia di tutti coloro che non conoscendone il passato, si inventano un futuro seguendo la via più facile e i mezzi tecnologici a disposizione mortificandone quello che il CW è stato per tanti anni. Comunque per terminare questo articolo che già si presenta troppo lungo, non desidero scrivere altro sui vari “metodi” di come si deve imparare come si deve usare e della DIFFERENZA che esiste nelle varie branche del CW, ho già detto abbastanza nei miei precedenti articoli. Basta rileggerli, le cose non sono cambiate, e non cambieranno mai perché, a prescindere da quanto pensano il duo IK0YGY e K1JD, il CW è uno solo, sono solo gli operatori e i mezzi sempre più sofisticati che cambiano.

   A me e a quelli come me, non resta altro che continuare, per quanto è possibile, a far sentire sulle bande amatoriali, cosa sia il CW che ha caratterizzato un secolo di storia, nient’altro. Il resto, cioè il “VOLGARE” lo lasciamo a chi non ha conosciuto, non desidera conoscere e quindi tramandare ciò che ha reso importante nel mondo la RADIOTELEGRAFIA.

                                                                                              Natale Pappalardo IZ0DDD Maggio 2013

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