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Il caso Cecilia Sala

La notizia principale dei media da qualche giorno a questa parte, primi di gennaio 2025, è quella di Cecilia Sala. Essendo un comune cittadino che ascolta e legge i vari notiziari in TV e anche un poco sulla carta stampata, non posso fare a meno di interessarmi al caso. Però oltre alle notizie standard, tutte uguali, come se provenissero da un’unica fonte e inviate ai media, non ho la possibilità di conoscere altro. In realtà potrei avventurarmi nei dettagli dei vari articoli se solo accettassi i cookies o mi abbonassi alle testate giornalistiche. Purtroppo sono molto restio a farlo. Già la pubblicità mi soffoca sia via PC che via cellulare e meno offro l’occasione di avere accesso ai miei dati meglio è.
Quello che conosco del caso Sala, è che è stata arrestata in Iran il 19 dicembre 2024, anche se i media hanno trasmesso la notizia solo qualche giorno dopo. Cecilia Sala è stata incarcerata senza alcuna motivazione, almeno non si conosce il perché. Però tre giorni prima a Malpensa è stato tratto in arresto, tramite le nostre forze dell’ordine, l’ingegnere iraniano-svizzero Mohamed Abedini, accusato dalla CIA di essere una spia al servizio dell’Iran. I media suppongono che ci sia un nesso tra le due carcerazioni. Anche alcuni politici pensano che la Sala sia solo un mezzo per ricattare l’Italia ed effettuare uno scambio di prigionieri. Con l’interessamento diplomatico italiano presso le istituzioni iraniane, che in questi casi si attiva sempre, si è arrivati a scoprire che la Sala è accusata di manifestazioni contrarie all’Islam o cose del genere. In sostanza non una motivazione concreta, almeno ai nostri occhi. Il caso Cecilia Sala esplode nei media con tale intensità che i primi minuti di ogni notiziario sono dedicati al suo caso. Dibattiti tra esperti mediorientali, geopolitici e interviste a giornalisti preparati in queste faccende, fanno da apripista in ogni trasmissione tv. Probabilmente anche sui giornali sarà la stessa cosa, però io ormai non li leggo quasi più, quindi lo suppongo solamente. Dopo 21 giorni di prigionia, finalmente la Sala è stata liberata e condotta in Italia tramite un Falcon 900. Il tutto gestito, ci dicono, dall’addetto responsabile di questi casi del governo italiano.
Questi sono i fatti! Ora vediamo alcuni dettagli.
Essendo stata liberata i media sono riesplosi con ancora più intensità sul caso. Interviste, video, articoli, insomma oltre alla gioia di tutti, per il suo arrivo, la notizia forse più eclatante è che finalmente e per la prima volta in questa legislatura, maggioranza e opposizione son concordi che è stato effettuato un buon lavoro. Quando l’Italia è unita, si va avanti come un ariete, non ci ferma nessuno. I complimenti della minoranza, nessun partito escluso, per il buon lavoro della maggioranza, sono sorprendenti! Non solo la diplomazia è stata ineccepibile, anche la Meloni che a sorpresa è partita a razzo a trovare Trump a Mar a Lago è stata grande. In pratica si è parlato del caso Sala con il prossimo Presidente USA e subito tutto è iniziato a funzionare nel migliore dei modi.
Da quello che mi risulta, tutti proprio tutti, sono convinti che l’Iran ha ceduto o si è lasciata convincere, dalle pressioni della nostra diplomazia e del supporto di Trump.
Anche Massimo Mazzucco questa mattina ha scritto una nota in questo senso. Anche lui quindi si è allineato con la massa perché è convinto, anche se parla ironicamente solo di coincidenze, che l’ingegnere è stato fatto arrestare dalla CIA e che l’Iran avrebbe voluto scambiarlo con la Sala. Anche se le autorità iraniane, insieme col nostro ministro degli esteri Tajani lo negano.
Sempre questa mattina il direttore del Foglio,  Claudio Cerasa, ha dichiarato che la Meloni ha interceduto presso Trump prima della sua elezione ufficiale, perché tutti conoscono che lui non ama affatto l’Iran, quindi non avrebbe potuto intercedere se fosse già stato Presidente degli USA.
Questo di fatto è un grande caso internazionale ma è proprio così o ce lo vogliono solo far credere?
Non prendetemi sul serio perché io non ho alcun titolo, neppure sono un esperto di queste cose e per ultimo non ho elementi per elaborare quanto sia davvero accaduto. Dalla mia parte però ho solo una certa logica che spesso mi aiuta a fare in qualche modo un poco di chiarezza. Qualcosa che mi soddisfa più di quello che secondo me vogliono farci credere.
Iniziamo da Cecilia Sala, chi è questa giornalista? È una reporter del Foglio gestito da Cerasa ma in realtà sempre sotto il suo fondatore Giuliano Ferrara. Un quotidiano che non potrebbe reggersi solo con la vendita dei suoi giornali, come tanti d’altronde, quindi oltre al sussidio di cui godono tutti i quotidiani, è sovvenzionato da privati. Si dice che il suo maggior contribuente sia la CIA. Se ciò corrispondesse a verità, i suoi inviati all’estero hanno delle direttive ben precise da seguire. La Sala però lavora anche con Chora Media in Stories, un podcast diretto da Mario Calabresi. Il suo lavoro consiste anche di intervistare ogni giorno personaggi del luogo, per farsi raccontare dalla loro viva voce l’accaduto. Il lavoro della Sala è conosciuto, infatti senza tener conto dei suoi inizi come giornalista, basta leggere i suoi articoli che riguardavano i due marò prigionieri in India, i suoi servizi sulla guerra Russa-Ucraina e attualmente ciò che scrive sull’Iran o le sue interviste, per aver dubbi sulla sua imparzialità su ciò che racconta o fa dichiarare. Questa volta però ha esagerato, non ha tenuto conto che le istituzioni iraniane non prendono ordini da nessuno e quindi difendono ciò in cui credono, punendo chi non esercita davvero la professione di giornalista. Un giornalista ha il dovere di raccontare i fatti non trasformarli a seconda del padrone che lo paga. La carcerazione, che secondo la Sala è stata molto incivile, avendo dovuto subire molte angherie, che lei ha dettagliato molto bene, tuttavia al suo rientro pareva essere stata ospitata in un albergo a 5 stelle, esattamente come era apparsa Alessia Piperno dopo 45 giorni di MALTRATTAMENTI nel carcere di Evin a Teheran: florida e pimpante come non mai! Stranamente mi viene in mente un’altra vittima: Ilaria Salis in Ungheria! Anche lei dopo tanti soprusi subiti, mi è parsa  in ottime condizioni fisiche.
Perciò le istituzioni iraniane, secondo me, hanno solo voluto tirarle le orecchie a questa giornalista, liberandola dopo qualche giorno di detenzione, per farle capire che in Iran non si tollerano le menzogne! Forse a sua giustificazione lei intervistava e mostrava solo ciò che riteneva opportuno. La Meloni che va da Trump per aiutarla a liberare la Sala? Ma quando mai? Due le ragioni:
1) La Meloni da Trump ci doveva andare per altri motivi e non ha neanche accennato alla Sala. Cosa poteva fare Trump che è nemico dell’Iran? Fosse andata a parlare con Putin, allora sì che sarebbe stato logico farlo intromettere nella questione. Russia e Iran sono legati a filo doppio.
2) La questione dell’ingegnere svizzero-iraniano non c’entra assolutamente niente con la Sala. Poi lei in realtà conta meno di una… Avevo scritto una parola che si usa dire spesso a Roma. Meglio scrivere che non conta niente, è meglio.
Tutto ciò però ha causato nella popolazione italiana un ulteriore disprezzo per la nazione iraniana. Non bastano a quanto pare le dichiarazioni dei vari pennivendoli dei nostri media e delle dichiarazioni degli esperti per denigrare l’Iran, non bastano più, adesso devono cercare di distruggere l’ultimo stato sovrano in medio oriente, che i padroni universali non riescono a disintegrare come hanno fatto con gli altri: Siria docet. Il ministro degli esteri iraniano ha dichiarato ufficialmente che la Sala non ha niente a che fare con l’ingegnere detenuto a Milano. Anche il nostro ministro degli esteri Tajani, ha confermato che non c’entra niente, eppure vuoi mettere quanto conta un bel dubbio, un bell’intrigo internazionale per i media e chissà anche per chi ancora? Una bella soddisfazione per il nostro Presidente del Consiglio, presentarsi alla conferenza stampa internazionale già stabilita, proprio oggi 9 gennaio 2025, il giorno dopo la liberazione della Sala. I complimenti per la riuscita dell’operazione e soprattutto dell’impegno personale della Meloni, hanno ottenuto il meritato plauso. Che coincidenza, sembra proprio fatto apposta!

 
Il caso Mohammad Abedini Najafabadi, l'ingegnere iraniano
Il 12 gennaio 2025 Il ministro della Giustizia italiano Carlo Nordio ha chiesto la revoca dell'arresto dell’ingegnere svizzero-iraniano Abedini, oggi 13 gennaio 2025 già si trova in Iran.
L’ingegnere è stato arrestato il 16 dicembre 2024 dall’aeroporto di Malpensa, mentre era in procinto di partire per Israele, dietro richiesta formale statunitense per motivi di spionaggio e trattenuto in attesa della documentazione relativa alle accuse proveniente dagli Stati Uniti. Almeno questa era la notizia fornita da alcuni media. In seguito, pur cercando di scoprire dove fosse diretto davvero l’ingegnere, non sono riuscito a trovare la notizia su nessun quotidiano nei giorni seguenti la sua scarcerazione. Personalmente non ho creduto che Abedini fosse diretto a Tel Aviv, sarebbe come andare dritto dal nemico, se avesse avuto con sé documenti compromettenti. Gli agenti israeliani avrebbero solo dovuto attendere l’atterraggio dell’aereo per arrestarlo. In seguito ho scoperto che Alessandro Orsini ha scritto un pezzo sul caso, pubblicato dal Fatto Quotidiano e da altri giornali, in cui dichiara che era diretto a Istanbul perché non aveva trovato un volo diretto per l’Iran. Quanto scrive il professor Orsini mi pare logico. Mi chiedo se il caso fosse stato inverso, cioè fosse stata l’Italia che avesse chiesto agli USA di arrestare un individuo sospetto, loro avrebbero eseguito l’arresto? Probabilmente sì, però non riesco a dimenticare il caso di Cesare Battisti giudicato colpevole di omicidio plurimo, condannato all’ergastolo e latitante prima in Francia e poi in Brasile. Qui non si trattava di “sospetti” bensì di colpevolezza giudicata dalla nostra magistratura.
Dopo l’arresto di Abedini, in Iran viene arrestata la giornalista Cecilia Sala il 19 dicembre 2024, tuttavia i media hanno riportato la notizia solo qualche giorno dopo.
Tutti hanno subito correlato i due arresti: l’Iran ha arrestato la giornalista con lo scopo di far liberare la nostra giornalista. Anche Massimo Mazzucco, che io seguo da molto tempo, ritenendolo persona equilibrata e logica, non ha avuto e non ha tutt’ora dubbi in proposito. Anzi si meraviglia che possano esserci persone che non capiscono o non vogliono capire che i fatti sono chiari e lampanti. I fatti certamente sì, però il motivo che li hanno causati sono per spionaggio l’uno e per violazione di comportamento verso l’Islam l’altro. C’è stata una richiesta formale da parte dell’Iran per uno scambio di prigionieri? Allora cosa fa supporre che si tratti di quello che i media scrivono e dicono a gran voce? Ci sono delle prove, una documentazione qualsiasi, qual’è questa correlazione tra i due arresti? Però anche se ufficialmente si è smentito che si tratta proprio di uno scambio, sarebbe troppo anche per uno stato come l’Iran, mettere le carte in tavola. In realtà sotto sotto…
Basta fare due più due e i conti tornano:

1) Arresto della spia dietro ORDINE dei servizi segreti USA.
2) Arresto della giornalista Cecilia Sala da parte dell’Iran.
3) Visita lampo del nostro Presidente del Consiglio da Trump.
4) Liberazione immediata della giornalista.
5) Liberazione dell’ingegnere svizzero-iraniano.

A questi fatti devo aggiungere il rumore assordante dei media e dei nostri politici.. Tutti convinti che la nostra diplomazia e il viaggio lampo della Meloni hanno risolto il caso. Tutti meno uno: il sottoscritto! Per essere sincero anche il professore Alessandro Orsini la pensa nello stesso modo. Lo ha scritto e spiegato nel suo articolo che ho citato sopra. A me non basta che si supponga un caso così grave senza prove. Sarò ingenuo perché in tanti casi non si possono mostrare le prove, lo so bene, però queste notizie a diffusione continua di tutti i media e di tutti i politici, escluso il nostro Ministro degli esteri, sono un’accusa formidabile che pesano forse più di prove vere.

Di solito, almeno da quanto mi risulta, quando si rapisce una persona per chiedere un riscatto, prima si incassa il premio e solo dopo, nel caso, si rilascia l’ostaggio.

In questa faccenda mi vogliono far credere che la giornalista, incarcerata per lo scambio con l’ingegnere, è stata liberata soltanto perché Trump ha dato assicurazione che l’ingegnere sarebbe stato prosciolto da ogni accusa. Gli iraniani si sono fidati del futuro Presidente USA, forse perché tra loro vi sono buoni rapporti da sempre? Non è vero invece il contrario?
Forse però io non tengo in alcuna considerazione la nostra politica estera. Perché forse sbaglierò ma, anche noi come Italia, non brilliamo certo per essere grandi amici dell’Iran. Ricordiamoci del caso dell’imam Abu Omar rapito a Milano nel 2003! Sbaglio oppure non è vero che noi seguiamo pari pari ciò gli Stati Uniti ci ordinano di fare e di dire? Quindi l’Iran della nostra diplomazia non sa che farsene! Però non posso prendere tutta questa faccenda sottogamba. Il caso è diventato enorme ed ancora non è terminato di essere protagonista nei nostri media. Senza contare la bella figura mostrata dal nostro Presidente del Consiglio nella conferenza stampa tenutasi il giorno dopo il rilascio della Sala. Nessun giornalista ha chiesto alla Meloni se la detenzione di un cittadino in transito verso un altro paese, che non aveva infranto nessuna nostra legge fosse stata legittima.
Però, come recita il proverbio: dove c’è fumo c’è arrosto.
Ma di che arrosto si tratta? Purtroppo questo non mi è dato saperlo. Sono solo un cittadino curioso e niente più. Non ho alcuna possibilità di conoscere la verità. Però anche qui posso ipotizzare che il fumo che si vede, non è causato da un vero incendio come si potrebbe supporre. Potrebbe trattassi soltanto dall’emissione continua ed intensa dei rifiuti delle nostre vacche. Quel gas che dobbiamo eliminare obbligatoriamente, tanto che sono riusciti proprio poco fa a modificare una vacca per non farle emettere più quel gas che ci uccide. Una OGM a tutti gli effetti. Se non credete che le vacche possano farci del male soltanto defecando, ditelo agli scienziati che hanno convinto le istituzioni ufficiali europee obbligando i nostri governi a prendere seri provvedimenti in proposito. Non sto certo parlando del popolino che si lascia convincere da un semplice mezzo busto televisivo, sto parlando dell’Europa intera e forse più. Non ci credete? Basta che pensiate a quanto è accaduto attraverso la così detta Covid 19… e non è ancora finita purtroppo. Qualcuno suona il piffero e noi lo seguiamo…

                                                          
  Natale Pappalardo Gennaio 2025
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