L'IGNORANZA
Quando si ignora qualcosa inevitabilmente dobbiamo tener conto della conoscenza altrui per sopperire alla nostra mancanza. Le professioni, i mestieri e le conoscenze in genere sono frutto di studi, apprendimento, pratiche ecc. Per fortuna abbiamo anche delle predisposizioni individuali che ci aiutano a scegliere o a preferire un determinato lavoro anziché un altro. Non tutti però abbiamo questa possibilità di scelta o di fortuna. Quasi tutti sono obbligati a non poter soddisfare le proprie aspettative, sia per mancanza di tempo, di denaro o di mille altre condizioni che ci impediscono la scelta.
L’ignoranza però, a prescindere dalle nostre possibilità, che le circostanze della vita ci hanno permesso di ottenere, è sempre presente in noi. Mai ne sapremo abbastanza, mai sapremo tutto ciò che c’è da conoscere. Filosofi famosi ce lo hanno scritto in molti modi e quindi, credere che si conosca tutto di un singolo argomento, non è solo presunzione, è segno di poca intelligenza.
Tutti, nessuno escluso, dobbiamo metterci nelle mani di un competente e lo facciamo continuamente, sempre.
Gli architetti, gli ingegneri, i fisici, i sarti, i macellai, i meccanici, ecc. sono tutti validi allo stesso modo? Assolutamente no! Come possiamo allora definire se uno sia bravo oppure no, se non conosciamo la materia della quale si occupano? Possiamo fidarci dei loro titoli mostrati nei loro studi o di quello che dice la gente di loro? Certamente i loro curricula e l’esperienza di chi li ha conosciuti sono fonti di cui si deve tener conto, anche se ancora non abbiamo avuto modo di avere esperienze dirette con loro.
Poi il giudizio finale però lo si può definire quando si tocca con mano il loro operato. Certamente ognuno può sbagliare e perciò non ci si può basare solo un prodotto riuscito male o qualcosa che è risultato non perfetto. Sicuramente se ciò che producono, creano o riparano ecc. è scadente o sbagliato in continuazione, il nostro giudizio nei confronti della loro competenza è direttamente proporzionale alla poca conoscenza o dimestichezza dimostrata.
Questa premessa per ipotizzare un colloquio con un medico specializzato in virologia a proposito dei vaccini.
Prendo in esame me stesso, che conosco quasi niente di medicina e un professionista con molta esperienza nel campo dei vaccini e della virologia in generale.
La domanda che pongo all’esperto è il perché ci si debba vaccinare in generale.
Non avendo però un interlocutore che possa rispondermi, cercherò io stesso, soltanto con la mia esperienza personale, di provare a rispondere alle mie stesse domande.
Parrebbe una cosa inutile questa faccenda che sto creando tra un esperto inesistente e me stesso, però desidero arrivare al punto in cui, anche se non si conosce affatto l’argomento in questione, si può lo stesso determinare se l’esperto lo sia davvero oppure no.
Perché bisogna vaccinarsi?
Ci si vaccina perché non esiste alcuna terapia valida per poter debellare la malattia.
Quando ci dobbiamo vaccinare?
Bisogna vaccinarsi prima che l’infezione abbia luogo quindi mai durante un’epidemia o peggio una pandemia.
I vaccini proteggono per tutta la vita un individuo?
No! Il soggetto vaccinato produce degli anticorpi che saranno immagazzinati pronti all’uso all’arrivo dell’infezione specifica. Purtroppo malgrado gli anticorpi della memoria, questi si indeboliscono troppo o spariscono nel tempo. Ecco perché a periodi ben stabiliti, a seconda dell’infezione e del prodotto, occorre fare dei richiami in un determinato periodo. Si parla di anni non certo di mesi. Mentre se gli anticorpi si producono naturalmente, nel caso il soggetto abbia subito il contagio, gli anticorpi della memoria restano pressoché attivi per tutta la vita. Purtroppo alcuni virus sono letali e se si prendono anche una sola volta non si sopravvive. Ecco perché bisogna vaccinarsi prima, proprio per essere protetti.
Perciò il vaccino protegge dalla malattia? Immunizza il soggetto vaccinato?
Esatto, il vaccinato non si ammala perché gli anticorpi specifici lo difendono. Se così non fosse tutti coloro che si sono vaccinati contro il vaiolo, la febbre gialla, il tetano, ecc. sarebbero a rischio per una percentuale di decessi.
Siamo sicuri che il vaccino in generale protegge al 100% i vaccinati?
No! Certamente no! Niente protegge al 100%. Però gli esperimenti effettuati ci garantiscono un’altissima percentuale di successi. Si parla dell’ordine di più del 95%. Ci vogliono anni per stabilire l’efficace e gli effetti avversi che sempre si verificano. Ma una volta deliberato che il vaccino rientra nell’ordine previsto, si commercializza.
Si possono creare vaccini per alcuni virus che mutano nel tempo come i Coronavirus?
Certamente sì ma nessuno può stabilire per quanto tempo possono essere efficaci. Perché gli anticorpi prodotti, nel caso del patogeno originale, non sono efficaci per quelli che il virus mutato ricrea.
Perciò il vaccino anti Coronavirus è del tutto inutile perché bisognerebbe ricrearlo sempre diverso andando dietro alla variazione del virus originale. Ecco perché al momento, dopo 40 anni di studi ed esperimenti vari, non si è riusciti a creare un vaccino contro l’HIV. Ma anche contro il semplice raffreddore che è sempre della famiglia dei Coronavirus. Questo risponde a verità?
In effetti proprio no! Abbiamo creato dei vaccini contro il Sars Covid due che produce la Covid 19 e poi da anni abbiamo gli anti influenzali che sono sempre Coronavirus.
Mi interessa conoscere qualcosa in più sul vaccino antinfluenzale. Come si crea? Come viene somministrato e quando?
Per crearlo dobbiamo attendere che appaia. Quando siamo certi che il patogeno che ha creato l’influenza stagionale è proprio quello in questione, lo preleviamo e tramite esso produciamo il vaccino specifico. Per esempio se la malattia affligge il continente dell’Oceania, abbiamo mesi e mesi di tempo prima che arrivi in Europa e nelle Americhe. Perciò somministriamo il vaccino con un adeguato tempo di anticipo prima che arrivi l’influenza proteggendo la gente.
Perciò in questo caso, in Oceania non si può somministrare il vaccino essendo già in corso l’influenza.
Perché non si può vaccinare? Chi lo dice?
Lo ha detto lei all’inizio: non si può vaccinare durante l’epidemia.
Certamente è raccomandato di non vaccinare durante l’influenza perché si rischia che il prodotto sia meno efficace, ma si può fare benissimo.
Io ho letto in una pubblicazione medica che vaccinare durante un’epidemia scatena delle variazioni più contagiose e di solito più cruente del virus originale perché il virus si difende mutando più velocemente.
Sì questo è possibile!
Perciò se il virus muta più velocemente del normale, incrementando anche l’intensità della virulenza, quando arriverà d’altra parte del mondo, dopo mesi e mesi, il vaccino preposto che valore avrà di protezione?
Comunque sarà sempre meglio che non essere vaccinati affatto perché deriva comunque dal virus originale.
MI scusi dottore, lo ha detto lei che gli anticorpi non riconosceranno più il virus originale essendo mutato. Non sarà quindi che i vaccinati col vaccino primordiale creino anticorpi inutili forzando oltre misura il sistema immunitario senza un vero scopo?
Ma no, potranno ammalarsi perché gli anticorpi non sono proprio quelli specifici ma intanto in qualche modo proteggeranno il soggetto, magari procurandogli meno danni, meno problemi influenzali. Insomma un’influenza sotto tono al massimo.
Ho capito! Come capita con i vaccini anti Covid. Ci si può ammalare ma solo di una forma leggera rispetto ai non vaccinati.
Perfetto! Vedo che ha capito!
Mi stavo chiedendo però il perché questo vaccino, quello anti Covid intendo, è efficace solo per pochi mesi, tanto da dover effettuare tanti richiami uno dopo l’altro. E perché poi così tanta gente malgrado sia stata vaccinata due, tre o più volte in pochi mesi, sia stata colpita dalla Covid-19. Come ha riferito lei in precedenza, le sperimentazioni di efficacia sono risultate valide oppure no? Perché le percentuali di ammalati sono così alte? Mi vengono in mente le parole del Professor Galli quando gli chiesero se il vaccino anti Covid funzionava. Lui rispose: FUNZIONICCHIA!
In questo caso purtroppo ha ragione. Data l’emergenza seria creatasi, si è stabilito di procedere alla somministrazione del vaccino senza aver ottemperato a tutte le operazioni di controllo previste. Purtroppo la situazione era talmente seria che si è dovuta fare una scelta importante. Si è stabilito di vaccinare tutto il mondo piuttosto che lasciare la gente in balia del virus.
Anche se non sappiamo a cosa andiamo incontro? Se non sbaglio i vaccini a Mrna forse possono influenzare il nostro DNA. Almeno dagli ultimi studi prodotti da Istituti di ricerca universitari.
Queste sono notizie false, come dicono oggi, sono solo fake news.
Natale Pappalardo gennaio 2024