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     Ezechiele di stirpe sacerdotale divenne profeta durante il suo esilio a Babilonia nel 597 A.C.

     Desidero riassumere in sintesi cosa sia un sacerdote e dopo qual è il compito di un profeta.

    Avendo poca memoria e rendendomi conto che fra breve scorderò quasi completamente quanto appreso, sono costretto ogni tanto, a mettere in evidenza argomenti già trattati precedentemente, per rinnovarli continuamente e cercare così di ricordarli meglio.

    Durante l’esodo, Yaweh scelse tra le tribù che facevano parte del suo popolo, quella dei Levi, per trasformarla in una tribù particolare che si occupasse quasi esclusivamente di lui.

Naturalmente c’erano vari livelli tra i compiti che spettavano ai Levi, dai più umili ai più importanti. Il sommo capo indiscusso fu Aronne, almeno nei primi tempi, sostituito poi dal figlio Eleazaro. Compito importante era anche istruire il popolo su ogni cosa. Le mansioni dei sacerdoti Levi, spaziavano dai sacrifici, cioè dalle varie modalità a seconda del tipo di sacrificio, all’educazione igienica e di convivenza. Avevano anche il compito di riconoscere le malattie che inevitabilmente colpivano la popolazione, anche a causa della esagerata promiscuità in cui erano costretti a vivere. Prescrivere terapie e nel caso isolare per settimane o per sempre membri della comunità affetti da malattie contagiose. Non avevano il compito di servire la gente e di predicare per Yaweh.

In sostanza i sacerdoti erano un’interfaccia discreta tra Yaweh e il popolo che nel periodo dell’esodo viveva insieme a loro nel deserto. In pratica Yaweh si muoveva dall’accampamento mobile a chissà dove, a proprio piacere, con un mezzo che nei libri ebraici viene chiamato Kavod, mentre nelle traduzioni di varie lingue, se non tutte, viene detta GLORIA.

Faccio un punto, è necessario.

Gloria:           glòria¹ in Vocabolario - Treccani

www.treccani.it/vocabolario/gloria1/

glòria1 s. f. [dal lat. gloria]. – 1. a. Fama grandissima, onore universale che si acquista per altezza di virtù, per meriti eccezionali, per atti di valore, per opere.

    Come scritto prima, il termine kavod viene tradotto con gloria. Perciò Yaweh con la sua gloria andava e veniva a suo piacere come se fosse un mezzo di trasporto.

     Però quando Mosè gli chiede di fargli vedere la sua gloria a dimostrazione della sua potenza, Yaweh acconsente ma lo avverte che potrebbe essere letale per lui. Infatti lo invita a nascondersi dietro la fenditura di una grande roccia e di non guardarla mai davanti, pena la morte. Potrà vederla solo di dietro, quando sarà passata.

La gloria può nuocere a qualcuno?

Esodo 33:18-23

18Mosè disse: «Ti prego, fammi vedere la tua gloria!» 19Il SIGNORE gli rispose: «Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà, proclamerò il nome del SIGNORE davanti a te; farò grazia a chi vorrò fare grazia e avrò pietà di chi vorrò avere pietà». 20Disse ancora: «Tu non puoi vedere il mio volto, perché l'uomo non può vedermi e vivere». 21E il SIGNORE disse: «Ecco qui un luogo vicino a me; tu starai su quel masso; 22mentre passerà la mia gloria, io ti metterò in una buca del masso, e ti coprirò con la mia mano finché io sia passato; 23poi ritirerò la mano e mi vedrai da dietro; ma il mio volto non si può vedere».

     Perciò questa strana gloria passava, cioè veniva da un posto e andava in un altro e questo non sempre ma a comando. Il suo volto non si può vedere? Allora quello che ho letto sempre in Esodo ma precedentemente è stato scritto o tradotta male.

Esodo 33:11 Conferenza Episcopale Italiana (CEI)

11Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con un altro. Poi questi tornava nell'accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall'interno della tenda.

Mosè parlava “da uomo a uomo” con Yaweh, almeno da quanto leggo nei versetti della Bibbia. Però ho letto che nessuno può vedere il volto di Dio. Questo è stato detto da Yaweh in persona quando Mosè chiese di mostrargli la sua gloria per rendersi conto se davvero fosse così potente come diceva di essere. Questo era importante perché doveva convincere il suo popolo a seguirlo ancora per la conquista della terra di Canaan. Come scritto nei versetti sopra.

     A prescindere da questo, Mosè chiede a Yaweh la dimostrazione della sua potenza, non della sua gloria, infatti cosa c’entra la gloria? Scrivo questo perché a causa delle traduzioni possono avvenire interpretazioni diverse. Leggo su internet che le ipotesi sono varie ma posso dividerle fondamentalmente in due tipi: coloro che credono che Yaweh abbia fatto vedere la sua gloria e altri che invece pensano abbia fatto vedere un veicolo molto potente in grado di volare e dare la morte.

     Ancora un punto mi preme mettere a fuoco, perché probabilmente lo dimenticherò presto: CANAAN.

Perché Yaweh promise ai suoi patriarchi: Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè ecc. la terra di Canaan? Purtroppo questi interrogativi mi vengono alla mente perché dopo aver tanto letto, inevitabilmente mi nascono delle ipotesi su argomenti che la Bibbia non spiega oppure che non capisco o addirittura non sono stati scritti ma che sono una conseguenza, almeno per me.

     La spiegazione più semplice è che non avrebbe certo potuto conquistare l’Egitto, oppure andare contro gli Assiri o altre nazioni potenti. D’accordo essendo Yaweh un Dio, tutto sarebbe stato possibile, ma alla fine non è stato capace nemmeno di conquistare quel poco che aveva promesso, almeno fino adesso.

Io invece formulo un’ipotesi che mi frulla dentro da un poco. Sono sempre rimasto perplesso quando ho letto la storia di Noè e dei suoi figli: Cam, Sem e Jafet.

Genesi 9:20-27

20Noè, che era agricoltore, cominciò a piantare la vigna 21e bevve del vino; s'inebriò e si denudò in mezzo alla sua tenda. 22Cam, padre di Canaan, vide la nudità di suo padre e andò a dirlo, fuori, ai suoi fratelli. 23Ma Sem e Iafet presero il suo mantello, se lo misero insieme sulle spalle e, camminando all'indietro, coprirono la nudità del loro padre. Siccome avevano il viso rivolto dalla parte opposta, non videro la nudità del loro padre. 24Quando Noè si svegliò dalla sua ebbrezza, seppe quello che gli aveva fatto il figlio minore e disse: 25«Maledetto Canaan! Sia servo dei servi dei suoi fratelli!» 26Disse ancora: «Benedetto sia il SIGNORE, Dio di Sem; e sia Canaan suo servo! 27Dio estenda Iafet! e abiti nelle tende di Sem e sia Canaan suo servo!»

     Cam padre di Canaan… Nella Bibbia ho letto tre volte Cam padre di Canaan, mentre non ho letto in quella circostanza, di chi erano padri gli altri suoi fratelli e questo mi ha incuriosito.

Quando poi Noè se la prende con Canaan, che non era mai entrato nella tenda e che era assente del tutto, forse non era neanche nato allora, la mia curiosità è diventata morbosa.

     Sempre su internet scopro tante ipotesi che esegeti o semplici curiosi forniscono. Tra queste, una che mi pare plausibile, dati i tempi di allora, è un rapporto incestuoso tra Cam e la madre che da questo incontro partorisce Canaan, il frutto del peccato! In questo modo si spiega la collera che Noè ha per Canaan. Mi collego alla conquista della terra di Canaan perché proprio questo Canaan e i suoi discendenti, da generazione in generazione sono gli abitanti di quella terra, anche se di fatto sono diventate varie nazioni. Mentre i discendenti di Sem… il resto è tutto scritto. (Noè il prediletto dal Signore, l’unico che meritava su tutti doveva avere la sua vendetta)

     Se dovessi continuare a seguire i miei pensieri andrei ancora fuori tema, cioè Ezechiele. Però era indispensabile mettere un punto su cosa sia o non sia la gloria di Dio. Nel senso che ci sono interpretazioni diverse per la parola Kavod. Anche se si può credere che io abbia scritto molto sul Kavod, in realtà ho solo accennato qualcosa.

Adesso vediamo cosa significa profeta:

Profeta: Definizione e significato di Profeta – Dizionario italiano

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     Profeta: Persona per bocca della quale parla la divinità, comunicando agli uomini il proprio volere e i propri disegni.

     Dopo 5 anni di esilio, Ezechiele fu “chiamato”, esattamente come altri profeti. Per bocca sua parlava Yaweh iniziando una serie di parabole una più intensa dell’altra che condannavano Israele.

    Non essendo un esegeta o uno studioso di libri antichi, mi chiedo come facessero i profeti ad essere creduti dalla gente comune. L’umanità da sempre ha desiderato conoscere cosa le aspetti nel futuro. Gli oracoli, indovini, veggenti, maghi, stregoni ecc. ci sono sempre stati e anche adesso, nel nostro tempo dove tutto è scienza e concretezza, quasi la totalità dell’umanità crede, direttamente o indirettamente a quanto profetizzano alcuni individui dalla potenza finanziaria ed economica tale da superare il P.I.L di intere nazioni. Con questi “mezzi” enormi, per loro è facile comprare o corrompere tutto o quasi. Quindi avere il dominio dei media e anche inserendo nei posti chiave personaggi sotto il loro libro paga che di fatto manovrano come burattini a loro piacere.

     Credere, qual è il significato di questo verbo?... Accogliere tra le proprie convinzioni o opinioni, per intima persuasione, per adesione spirituale, per un atto di fede; dare credito a qualcosa, ritenerlo vero. Ritenere vero non che sia vero. Quindi qualcuno può far credere ciò che vuole e la gente può crederlo

      Ultimamente sono state fatte conferenze internazionali pubbliche dove hanno dichiarato che si stava lavorando per studiare una strategia di contenimento e protezione da un’eventuale pandemia da Corona Virus che sarebbe potuta accadere entro poco tempo. Profeticamente si verificò la pandemia della Covid 19. In seguito si è scoperto che era già stato tutto organizzato da tempo, compresi i vaccini che servivano a immunizzare l’umanità. Poi studi scientifici e constatazioni ineccepibili hanno stabilito che i vaccini invece di “salvare” l’umanità provocavano effetti avversi più nocivi di quanto possano proteggere. Incredibilmente, malgrado tutto, i giornalisti nei media continuano a indicare i vaccini come la salvezza dell’umanità.

Anzi proprio un giornalista, saggista ex senatore Paolo Guizzanti ha dichiarato in un Tg della rete 4, che senza gli Stati Uniti d’America, dove hanno studiato, creato e distribuito i vaccini, noi tutti saremo stati perduti. Può esserci una menzogna più grande di questa? Perciò oggi con ciò che ho descritto, nel nostro mondo mondialista, si può circuire la gente col potere, ma ieri? Come facevano i profeti a convincere la gente che quello che dichiaravano proveniva proprio da Dio? Certamente non dovevano essere uomini comuni. Il loro comportamento doveva essere particolare, diverso, strano. Che mezzi usavano per convincere la gente?

     Non essendo uno studioso, non conosco le situazioni di allora, ma se dessi ascolto al parere degli esegeti non saprei a chi dar retta perché ognuno ha un suo parere personale che quasi sempre è in contrasto con quello degli altri. Non certezze ma opinioni quindi niente di reale. Da quello che conosco di sant’Antonio abate (251 DC) … Verrà un giorno in cui tutti gli uomini diventeranno pazzi e quando vedranno uno che non lo è, gli salteranno addosso dicendo: tu sei pazzo! Perché lo considererebbero diverso da loro

     Una persona che si comporta in maniera diversa dalla massa è considerata pazza. Eppure i profeti no perché? Sappiamo che Ezechiele non era solo strano, infatti spesso non parlava e si rivolgeva alla gente gesticolando tanto da parere comico, buffo. Altre volte recitava poesie, cantava. Ha avuto l’ordine da Yahweh di dormire per 390 giorni sul fianco sinistro e per 40 sul fianco destro, prendendo su di sé le colpe degli israeliti, incarnando l’esilio. Credo che la gente “sentisse” che Ezechiele, in questo caso, non fosse pazzo, ma davvero un mezzo che il Signore inviava a loro perché il profeta mai pensava a sé stesso, mai. Era sempre teso per la gente, per loro.

     Erano ormai in esilio da 5 anni e tutti si lamentavano di essere stati abbandonati da Yaweh per le condizioni di schiavitù a cui erano sottomessi. Ezechiele non faceva altro che mostrare loro i peccati che avevano commesso adorando altri dei e disubbidendo a quanto era stato loro comandato.

      Sempre di più Ezechiele li condannava profetizzando che tutti sarebbero morti “dentro e fuori”. All’interno della città con la fame e la peste, all’esterno con le spade dei nemici. Nessuno si sarebbe salvato. Una parabola famosa è quella della vite, un’altra che mi viene in mente è quella delle sorelle prostitute. Ma ve ne sono moltissime altre, che sinceramente a me importano poco perché la sostanza è solo quella di mostrare al popolo quanto hanno sbagliato e quanto dovranno pagare. Poi Ezechiele inizia a profetizzare che Yaweh lo avvisa che, se qualcuno morirà senza essere stato avvertito come ordinato da lui stesso, cioè che dovrà distruggere e rigettare tutti gli idoli degli altri dei e adorare solo lui, ebbene il sangue sparso di questi ricadrà su di lui, se non fosse riuscito ad avvertirli di cosa fosse giusto fare. In seguito, ultima fase di Ezechiele è profetizzare l’unione di Israele con Giuda e la rinascita del popolo sotto il comando di Yaweh.

     Ezechiele in questa fase profetizza la visione delle ossa aride. Cioè viene trasportato dalla “gloria” in una pianura dove vi sono sparse migliaia e migliaia di ossa ormai aride. Yaweh gli dice se fosse possibile fare rivivere quelle persone ormai ridotte a ossa e Ezechiele gli risponde: se tu lo vuoi o Signore. All’istante quelle ossa si riuniscono e appaiono i nervi, la carne e poi la pelle ed infine lo spirito li riporta in vita.

     Ritengo inutile continuare a ricordare le varie parabole e le altre visioni che Ezechiele profetizza nelle tre fasi appena citate. Tutte portano alla condanna del popolo che lo ha tradito, al pentimento e poi alla liberazione.

   La fase che invece mi interessa, è un’altra visione che i più considerano allucinogena, addirittura schizofrenica cioè quella dell’apparizione della gloria. La descrizione di questo evento, ripetuto altre volte perché avviene in vari momenti, è davvero straordinaria considerando che un uomo di quell’epoca non sa quali parole scegliere nel suo vocabolario che non ha, nel suo interno, termini tecnici tali a dare spiegazioni plausibili. Non posso fare a meno di usare queste parole perché quanto ha visto e sentito Ezechiele, varie volte e in vari tempi non può essere ciò che si intende per gloria, cioè una visione spirituale, mistica. Questo Kavod appare all’improvviso da settentrione …

Ezechiele 1, 4-24

4Io guardai, ed ecco venire dal settentrione un vento di tempesta, una grossa nuvola con un globo di fuoco che spandeva tutto all’intorno d’essa uno splendore; e nel centro di quel fuoco si vedeva come del rame sfavillante in mezzo al fuoco. 5Nel centro del fuoco appariva la forma di quattro esseri viventi; e questo era l’aspetto loro: avevano sembianza umana. 6Ognun d’essi aveva quattro facce, e ognuno quattro ali. 7I loro piedi eran diritti, e la pianta de’ loro piedi era come la pianta del piede d’un vitello; e sfavillavano come il rame terso. 8Avevano delle mani d’uomo sotto le ali ai loro quattro lati; e tutti e quattro avevano le loro facce e le loro ali. 9Le loro ali si univano l’una all’altra; camminando, non si voltavano; ognuno camminava dritto dinanzi a sé. 10Quanto all’aspetto delle loro facce, essi avevan tutti una faccia d’uomo, tutti e quattro una faccia di leone a destra, tutti e quattro una faccia di bue a sinistra, e tutti e quattro una faccia d’aquila.11Le loro facce e le loro ali erano separate nella parte superiore; ognuno aveva due ali che s’univano a quelle dell’altro, e due che coprivan loro il corpo.12Camminavano ognuno dritto davanti a sé, andavano dove lo spirito li faceva andare, e, camminando, non si voltavano.13Quanto all’aspetto degli esseri viventi, esso era come di carboni ardenti, come di fiaccole; quel fuoco circolava in mezzo agli esseri viventi, era un fuoco sfavillante, e dal fuoco uscivan de’ lampi.14E gli esseri viventi correvano in tutti i sensi, simili al fulmine.15Or com’io stavo guardando gli esseri viventi, ecco una ruota in terra, presso a ciascun d’essi, verso le loro quattro facce.16L’aspetto delle ruote e la loro forma eran come l’aspetto del crisolito; tutte e quattro si somigliavano; il loro aspetto e la loro forma eran quelli d’una ruota che fosse attraversata da un’altra ruota.17Quando si movevano, andavano tutte e quattro dal proprio lato, e, andando non si voltavano.18Quanto ai loro cerchi, essi erano alti e formidabili; e i cerchi di tutte e quattro eran pieni d’occhi d’ogn’intorno.19Quando gli esseri viventi camminavano, le ruote si movevano al lato a loro; e quando gli esseri viventi s’alzavan su da terra, s’alzavano anche le ruote.20Dovunque lo spirito voleva andare, andavano anch’essi; e le ruote s’alzavano allato a quelli, perché lo spirito degli esseri viventi era nelle ruote.21Quando quelli camminavano, anche le ruote si movevano; quando quelli si fermavano, anche queste si fermavano; e quando quelli s’alzavano su dalla terra, anche queste s’alzavano allato ad essi, perché lo spirito degli esseri viventi era nelle ruote. 22Sopra le teste degli esseri viventi c’era come una distesa di cielo, di colore simile a cristallo d’ammirabile splendore, e s’espandeva su in alto, sopra alle loro teste. 23E sotto la distesa si drizzavano le loro ali, l’una verso l’altra; e ne avevano ciascuno due che coprivano loro il corpo.24E quand’essi camminavano, io sentivo il rumore delle loro ali, come il rumore delle grandi acque, come la voce dell’Onnipotente: un rumore di gran tumulto, come il rumore d’un accampamento; quando si fermavano, abbassavano le loro ali; 25e s’udiva un rumore che veniva dall’alto della distesa ch’era sopra le loro teste. 26E al disopra della distesa che stava sopra le loro teste, c’era come una pietra di zaffiro, che pareva un trono; e su questa specie di trono appariva come la figura d’un uomo, che vi stava assiso sopra, su in alto. 27Vidi pure come del rame terso, come del fuoco, che lo circondava d’ogn’intorno dalla sembianza dei suoi fianchi in su; e dalla sembianza dei suoi fianchi in giù vidi come del fuoco, come uno splendore tutto attorno a lui. 28Qual è l’aspetto dell’arco ch’è nella nuvola in un giorno di pioggia, tal era l’aspetto di quello splendore che lo circondava. Era un’apparizione dell’immagine della gloria dell’Eterno. A questa vista caddi sulla mia faccia, e udii la voce d’uno che parlava.

Ezechiele 3,12-15

12E lo spirito mi levò in alto, e io udii dietro a me il suono d’un gran fragore che diceva: ‘Benedetta sia la gloria dell’Eterno dalla sua dimora!13e udii pure il rumore delle ali degli esseri viventi che battevano l’una contro l’altra, il rumore delle ruote al lato ad esse, e il suono d’un gran fragore.14E lo spirito mi levò in alto, e mi portò via; e io andai, pieno d’amarezza nello sdegno del mio spirito; e la mano dell’Eterno era forte su di me.15E giunsi da quelli ch’erano in cattività a Tel-abib presso al fiume Kebar, e mi fermai dov’essi dimoravano; e dimorai quivi sette giorni, mesto e silenzioso, in mezzo a loro.

Nuova descrizione della gloria di Dio

Ezechiele 10,1-22

1Io guardavo ed ecco sul firmamento che stava sopra il capo dei cherubini vidi come una pietra di zaffìro e al di sopra appariva qualcosa che aveva la forma di un trono. 2Disse all'uomo vestito di lino: «Va' fra le ruote che sono sotto il cherubino e riempi il cavo delle mani dei carboni accesi che sono fra i cherubini e spargili sulla città». Egli vi andò mentre io lo seguivo con lo sguardo. 3Ora i cherubini erano fermi a destra del tempio, quando l'uomo vi andò, e una nube riempiva il cortile interno. 4La gloria del Signore si alzò sopra il cherubino verso la soglia del tempio e il tempio fu riempito dalla nube e il cortile fu pieno dello splendore della gloria del Signore. 5Il fragore delle ali dei cherubini giungeva fino al cortile esterno, come la voce di Dio onnipotente quando parla. 6Appena ebbe dato all'uomo vestito di lino l'ordine di prendere il fuoco fra le ruote in mezzo ai cherubini, egli avanzò e si fermò vicino alla ruota. 7Il cherubino tese la mano per prendere il fuoco che era fra i cherubini; ne prese e lo mise nel cavo delle mani dell'uomo vestito di lino, il quale lo prese e uscì. 8Io stavo guardando: i cherubini avevano sotto le ali la forma di una mano d'uomo. 9Guardai ancora ed ecco che al fianco dei cherubini vi erano quattro ruote, una ruota al fianco di ciascun cherubino. Quelle ruote avevano l'aspetto del topazio. 10Sembrava che tutte e quattro fossero di una medesima forma, come se una ruota fosse in mezzo all'altra. 11Muovendosi, potevano andare nelle quattro direzioni senza voltarsi, perché si muovevano verso il lato dove era rivolta la testa, senza voltarsi durante il movimento.12Tutto il loro corpo, il dorso, le mani, le ali e le ruote erano pieni di occhi tutt'intorno; ognuno dei quattro aveva la propria ruota. 13Io sentii che le ruote venivano chiamate «Turbine». 14Ogni cherubino aveva quattro sembianze: la prima quella di cherubino, la seconda quella di uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di aquila. 15I cherubini si alzarono in alto: essi erano quegli esseri viventi che avevo visti al canale Chebàr. 16Quando i cherubini si muovevano, anche le ruote avanzavano al loro fianco: quando i cherubini spiegavano le ali per sollevarsi da terra, le ruote non si allontanavano dal loro fianco; 17quando si fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si alzavano, anche le ruote si alzavano con loro perché lo spirito di quegli esseri era in loro.18La gloria del Signore uscì dalla soglia del tempio e si fermò sui cherubini. 19I cherubini spiegarono le ali e si sollevarono da terra sotto i miei occhi; anche le ruote si alzarono con loro e si fermarono all'ingresso della porta orientale del tempio, mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro. 20Erano i medesimi esseri che io avevo visti sotto il Dio d'Israele lungo il canale Chebàr e riconobbi che erano cherubini. 21Ciascuno aveva quattro aspetti e ciascuno quattro ali e qualcosa simile a mani d'uomo sotto le ali. 22Il loro sembiante era il medesimo che avevo visto lungo il canale Chebàr. Ciascuno di loro procedeva di fronte a sé.

 

     Leggendo questi versetti velocemente, non si capisce niente. Rileggendoli lentamente, qualcosa si capisce, cioè che si tratta di un qualcosa di meccanico.

    Rileggendo ancora e soffermandosi su determinati termini, si ha la consapevolezza che questa gloria è ben solida e materiale ed è formata da un corpo centrale che trasporta un qualcosa chiamato spirito che ha la possibilità di “sollevare” qualcuno (Ezechiele stesso) e di portarlo dentro il corpo centrale. Poi ha gli esseri viventi o cherubini che si muovono indipendentemente dal corpo centrale come se avessero vita propria. Il tutto è condito da fiamme, saette, luce, rumori forti anche poderosi come quello che provoca un intero accampamento.

     Ezechiele si rende conto che questa gloria lui l’ha già vista lungo il canale Chebar.

    Confesso che mi sono messo a meditare parecchio su questi versetti. All’inizio mi sono chiesto come avrebbe potuto un uomo di quell’epoca descrivere quanto aveva visto con i termini di allora. Poi ho pensato che nelle traduzioni avvenute nel tempo, parecchi termini sono stati probabilmente sostituiti con altri più comprensibili ai vari amanuensi, ed infine non mi spiego per esempio il termine “turbine”. Intendevano forse le turbine dei nostri aviogetti o dei nostri motori? Oppure il termine “turbine” si riferiva al turbinar del vento che provocavano le ali? Oppure erano quelle ruote, una dentro l’altra che girando velocemente turbinavano?

   Comunque sia, parte di questo scritto si presta ad essere interpretato perché quando si parla di settentrione, non si possono avere dubbi sul punto cardinale perciò è giusto prenderlo letteralmente, ma quando si parla che ogni cherubino ha quattro facce con quattro aspetti diversi. E qui si descrivono facce di leone, di aquila ecc. Posso prenderlo letteralmente questo passaggio? Non potrebbe essere invece che colui che guarda intravvede nei lati, delle figure che sembrano animali?      Un poco come quando noi guardando una roccia o una nuvola crediamo di vedere una figura conosciuta. Magari un altro che guarda insieme a noi la stessa cosa, non la vede oppure intravvede altro? E’ possibile! Ma non posso interpretare ruote una dentro l’altra che ruotano, questo è un passaggio letterale.

Basta soffermarsi su ogni punto e ci rendiamo conto che questa strana gloria tutto è meno che un segno della bontà di Dio.

    A prescindere comunque dall’interpretazioni che ognuno di noi può dare a questi scritti, rimane fermo un parere, cioè che mentre tutto ciò è segno che Ezechiele non fosse in sè nel momento della “visione” perché il tutto non è comprensibile, almeno per gli esegeti, invece, nei versetti delle ossa aride, ebbene quel passaggio, a mio parere davvero incredibile, per loro era “reale” o almeno possibile.

   Non desidero qui sviscerare i dettagli della visione della gloria di Dio, questo è un compito che dovrebbe essere compiuto da ogni lettore a seconda delle sue convinzioni o esperienze. Io mi limito a considerare che comunque c’è qualcosa che non funziona.

   Devo almeno dire che Ezechiele non sapendo come chiamare il pilota e il suo sedile, lo chiama “specie di trono” e che la copertura che lo difende dall’aria, la capote per intenderci, non sapendo come definirla la chiama “firmamento” forse perché sta sopra tutto e poi di ghiaccio, cioè trasparente. Nella mia Bibbia di ghiaccio, in questa versione che ho trascritto, pietra di zaffiro (immagino bianco non blu).

Non mi tornano determinati punti:

  1. La gloria di Mosè era molto pericolosa tanto che dovette nascondersi dietro alle rocce e non poteva guardarla davanti, pena la morte.

  2. La gloria di Ezechiele pur fracassona e luccicante lo trasportò lontano oltre 2000 km dal punto in cui era e poi lo riportò di nuovo dove lo aveva prelevato.

  3. La stessa gloria di cui si serviva sempre Yaweh era pericolosa per la gente, ma non per lui

  4. Sembrava che fra la gloria e l’arca dell’alleanza ci fosse un’attinenza, entrambe erano pericolose e potevano dare la morte.

  5. I cherubini non sono angeli, anche se due si trovavano sul coperchio dell’arca e fra le ali che quasi si toccavano, Mosè parlava con Yaweh quando lui era lontano.

  6. Altri cherubini che stazionavano sotto la gloria e si potevano staccare e volare indipendentemente, erano veicoli monoposto che si cavalcavano come un cavallo.

  7. Il termine cherubino tradotto dall’ebraico significa che copre, coprente, infatti sull’arca coprono il coperchio, mentre il veicolo monoposto dotato di 4 ali, quando fermo, due lo coprono quasi tutto.

  8.  Genesi 3,24 Così egli scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino d'Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita.

 

    Mi sono sempre domandato come mai individui che erano dotati di tanta tecnologia, poi adoperassero veicoli, che secondo i nostri standard, possiamo definire antiquati.

    Non mi spiego infatti il “fumo” che li ricopre tutti, il gran rumore e le fiamme che si vedono sempre. Esseri che possedevano armi ad energia o al plasma e che hanno distrutto città con esplosioni atomiche, possibile che si muovessero ancora con veicoli tanto fracassoni?

     Spero in seguito, continuando a studiare, di riuscire a districarmi meglio in questi misteri che da sempre qualcuno non desidera vengano scoperti. Perché io “sento” che qualcuno al mondo c’è che sa molto di più di quello che ufficialmente si dice. Probabilmente sono situazioni che farebbero crollare il potere che si sono costruiti in tutto questo tempo.

 

                                                                                                                       Natale Pappalardo Luglio 2018

 

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