Da qualche anno a questa parte, amatori della radio stanno intensificando gli sforzi per poter avere l’autorizzazione ad adoperare frequenze sulle Onde Medie che sono state assegnate al Servizio Radio Mobile Marittimo già da molti decenni. Alcune frequenze comprese tra i 415 e i 535 Khz di fatto non sono più utilizzate da questo servizio radio se non in qualche parte ormai ristretta del mondo. Sulle frequenze più basse di questa banda, però esistono ancora radiofari che trasmettono e che sono utili alla radionavigazione.
A prescindere da questo, alcuni radioamatori pretendono di poter utilizzare per scopi di sperimentazione? O solo per piacere alcune frequenze, un minimo di 15 khz. Per quanto riguarda la sperimentazione, se per questo si intende sottoporre questa banda a un qualche studio che ancora non si è fatto, è pura illusione. Forse i radioamatori, intendo coloro che pretendono di trasmettere su questa banda, non sanno o non ricordano che per circa 100 anni tutte le navi del mondo e tutte le stazioni costiere hanno lavorato, 24 ore su 24 su questa banda.
Le frequenze interessate sono state sottoposte a qualsiasi prova, con qualsiasi antenna, con qualsiasi potenza possibile e praticamente in ogni luogo, specialmente nelle zone marine dove la propagazione offriva il massimo delle possibilità. Senza contare poi i sistemi di radio determinazione del punto nave. Sistemi come il DECCA, il CONSOL, il LORAN utilizzavano per lo più frequenze della banda media circa 300 khz il Loran anche di più. Erano sistemi molto particolari che utilizzavano trasmettitori installati in determinati punti terrestri fissi che davano all’operatore di nave la possibilità di determinare il punto nave, a seconda del sistema usato.
Per fare un esempio: Il trasmettitore a terra trasmetteva una serie di punti, mettiamo 150 punti. Se a bordo si riuscivano a sentirne solo 80 (per esempio) significava che la nave si trovava in un settore determinato visualizzato su carte particolari dove erano indicati in linee (per esempio) vari numeri che arrivavano fino a 150. Quindi l’operatore che aveva ascoltato solo 80 punti andava a visualizzare la linea nr 80 sapendo di essere su quella linea, ma non in un punto determinato. Bastava ricevere un’altra stazione posizionata da un’altra parte per determinare un’altra linea e stabilire all’incrocio con la prima linea il punto esatto o quasi di dove si trovava la nave.
Queste operazioni erano possibili soltanto perché si conosceva tutto sulla propagazione di queste benedette onde medie in quel particolare luogo. Senza contare che i radiofari hanno una gittata, un range di …..tot miglia marine, stabilite a priori. Il perché è semplice intuirlo. Se l’operatore si sintonizza sulla frequenza di quel radiofaro, mettiamo OUSSANT(range 25 miglia) quando è ancora distante, non sente niente. Appena riesce a sentire il suono del trasmettitore sa con certezza di essere a 25 miglia da OUSSANT perché questo è il range massimo del radiofaro. Sembra una sciocchezza invece, è già un buon risultato sapere a quante miglia ci si trovi da un punto determinato. Poi altri radiofari sono così deboli che si sentono solo alla distanza di un miglio, non di più, perché sono sistemati di solito su boe che determinano una linea da seguire per le navi. Certamente ci sono i radar, adesso e altri sistemi di radio posizione, però non è mai troppo a bordo delle navi, mai troppo.
Tutto questo per dire che gli studi sono stati fatti, eccome se sono stati fatti! Se poi qualche radioamatore vuole provare a scoprire qualche altra cosa con i propri mezzi, beh buona fortuna. Io sono del parere, invece, che il trasmettere su questa banda, ed in particolar modo sulla 500 Khz, che era la frequenza del SOCCORSO, dell’ URGENZA, della SICUREZZA, della CHIAMATA e della RISPOSTA su onda media in radiotelegrafia, non è per una pseudo sperimentazione, ma solo per voler imitare i professionisti.
La 500 Khz è diventata nel tempo una sorta di frequenza mistica e riuscire a farsi sentire su quella frequenza, dimostrare agli altri che si è in grado di farlo e in più che si hanno i mezzi per poter adattare un’antenna che deve lavorare sui 600 metri, credo renda l’operatore O.M invidiato da tutti coloro che non possono permettersi di fare altrettanto. Purtroppo il mondo dei radioamatori è composto da una gamma svariata di personaggi. Non ci sono solo amatori veri, collaudatori, sperimentatori, amanti delle costruzioni, del fai da te, quelli purtroppo sono sempre di meno.
Oggi ci sono soprattutto individui che amano solo mettersi in mostra. Il loro credo è essere sulla bocca di tutti, essere invidiati sia per l’attrezzatura che si ha, magari mai usata, e sia per la bravura che si dimostra con varie sceneggiate. In bella mostra ci sono tanti di quei diplomi che le pareti di casa sono insufficienti a mostrarli tutti. L’apparire al posto dell’essere è una prerogativa del radioamatore comune di oggi che non ha molto tempo da dedicare all’apprendimento, al sacrificio, allo studio, e a tutte quelle cose che i loro predecessori professavano.
Oggi, si fanno tante chiacchiere come questa bravata di voler per forza comunicare sulla 500 Khz Solo fumo negli occhi degli sprovveduti principianti che guardano con malcelata invidia a coloro che possono osare tanto. Ma per che cosa poi? Solo per dire: ecco vedi io ho la possibilità di “uscire” anche sulla 500 Khz come se così facendo si mettessero allo stesso livello di coloro che hanno lavorato su quella frequenza.
Sarebbe come dire di essere stato alla “SCALA” di Milano… Sai sono stato alla “Scala” – ah si, anch’io sai ci sono stato una volta. Bellissima esperienza. C’era un’acustica eccezionale, tanta bella gente, una manifestazione lirica di primordine. Una cosa indimenticabile! Tu cos’hai visto? – Niente! Io non ho visto ne sentito niente. Era tutto chiuso, sono andato a trovare un amico che abita a due passi da lì e ho visto l’entrata...
Questo interesse per la 500 Khz da parte dei radioamatori potrebbe essere un’ottima occasione per riunire tutta la categoria dei radiotelegrafisti, sia per gli ex professionisti e sia per coloro che sono amatori nel senso vero del termine della radio. Dopo tutto la nostra passione è per il CW, alcuni praticano anche altri modi, mentre per gli amanti del CW forever è l’unico modo di fare radio. La 500 Khz potrebbe perciò unire i radiotelegrafisti tutti affinché sia nel mondo dei radioamatori che non utilizzano il CW e sia gli estranei della radio, vengano a conoscenza che ESISTE ancora il CW.
Proprio l’occasione dell’anniversario dell’affondamento del Titanic, (2012) episodio conosciutissimo da tutto il mondo, potrebbe darci un’ulteriore mano per farci conoscere ancora di più nel mondo. Un momento irripetibile per diffondere su larga scala come funzionava davvero l’SOS e a cosa serviva la 500 Khz. Mi auguro che qualcuno di buona volontà si attivi affinché si sfrutti questo momento magico senza lasciarselo sfuggire soltanto per “prove varie” che nulla potrebbero aggiungere all’esperienza fenomenale che i radioamatori hanno fatto loro da quando esiste la radio.